Da Genova a Laghi, sulle tracce di Ferraris: domani il calcio incontra la storia

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Laghi

Domani, domenica 20 luglio, il piccolo ma vivace comune di Laghi ospiterà una cerimonia di grande valore storico e simbolico: il Genoa Cricket and Football Club renderà omaggio al Tenente Luigi Ferraris, caduto sul Monte Maggio durante la Prima Guerra Mondiale. L’evento si inserisce all’interno di una più ampia commemorazione in memoria dei Caduti sul Monte Maggio.

Luigi Ferraris in uno scatto del 23 agosto 1915

A 110 anni dalla sua morte, l’evento – promosso con il supporto della Fondazione Genoa 1893 ETS, del Comune di Folgaria, del Gruppo Alpini e del Club Genoani – è molto più di una commemorazione: è un abbraccio collettivo tra passato e presente, sport e memoria. Il club rossoblù del Genoa Calcio ha diramato un comunicato toccante: “Luigi Ferraris è per il Genoa e per il calcio italiano simbolo di lealtà, sacrificio e idealismo. Il suo esempio va oltre lo sport: è la memoria di una generazione perduta nella guerra, il ricordo di chi ha dato tutto per un’idea di civiltà”. E una delegazione del Genoa sarà presente a Laghi per rendere omaggio al suo capitano e condividere con la cittadinanza testimonianze e cimeli storici. Ferraris nacque a Firenze nel 1887, crebbe a Torino, si laureò in ingegneria e diventò presto una colonna del Genoa, con cui giocò dal 1907 al 1911. Fu uno sportivo elegante e tenace, con un senso del dovere che lo portò a lasciare il calcio per arruolarsi volontario. Morì a soli 27 anni il 23 agosto 1915, durante un’azione sul Monte Maggio. Da allora, la sua figura è divenuta leggenda: lo stadio di Genova porta il suo nome e la sua medaglia è sepolta sotto la Gradinata Nord.

Il teatro della morte di Ferraris non è un luogo qualsiasi. Le montagne vicentine – dal Pasubio al Grappa, dal Cimone al Monte Maggio – furono trincee naturali dove migliaia di giovani italiani combatterono e morirono tra il 1915 e il 1918. Oggi, sono un museo diffuso della Grande Guerra, attraversato da sentieri come l’Alta Via della Grande Guerra, che raccontano la fatica, il freddo e il coraggio di quell’epoca. Grazie a un’accurata ricerca storica, è stato individuato il punto esatto della prima sepoltura di Ferraris. Studiando gli archivi del cappellano militare Don Francesco Galloni, gli storici hanno ridato voce al silenzio della montagna, contribuendo a restituire dignità alla sua memoria.

Ma la cerimonia di Laghi non sarà solo un momento celebrativo: sarà un invito alla riflessione, un’occasione per riscoprire il valore della storia e il potere dello sport come veicolo di civiltà. Luigi Ferraris, con la sua breve vita, ha lasciato un messaggio che il Genoa raccoglie e rilancia. Ricordare significa costruire coscienza: “Mantenere viva la memoria – commenta il sindaco di Laghi, Marco Lorenzato – è un atto di responsabilità verso il futuro. La storia del Tenente Ferraris, uomo di sport e di valori, ci ricorda che dietro ogni conflitto ci sono vite spezzate e sogni infranti. Far conoscere il suo esempio ai giovani significa offrire loro un monito contro l’oblio e un invito a riflettere sul senso della comunità, del sacrificio e della pace”.

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