Acqua salva, rifiuti bloccati: i sindaci dicono no all’impianto Silva

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Con 76 voti favorevoli su 78, i sindaci del consorzio ATO Bacchiglione hanno approvato le zone di salvaguardia dei pozzi idropotabili di Villaverla e Dueville, bloccando di fatto il progetto dell’impianto di rifiuti pericolosi proposto da Silva Srl a Montecchio Precalcino. Nessun voto contrario, solo due astensioni — Grisignano di Zocco e Ospitaletto Euganeo — in una votazione che ha superato ampiamente il quorum richiesto, rappresentando 887.695 abitanti su 135 comuni. Si tratta della prima zona di salvaguardia approvata all’interno del consorzio, e interessa i territori di Dueville, Villaverla, Thiene, Sarcedo e Montecchio Precalcino, a nord dei pozzi che riforniscono Padova, Abano Terme, Piove di Sacco e altri comuni del padovano e veneziano.

La zona è stata individuata attraverso uno studio idrogeologico condotto da Sinergeo per AcegasApsAmga, e una volta recepita dalla Regione Veneto, sarà soggetta a vincoli ambientali stringenti che vietano, tra le altre cose, la gestione di rifiuti, lo stoccaggio di sostanze chimiche pericolose, la dispersione di acque meteoriche, l’apertura di pozzi non destinati al consumo umano e il pascolo intensivo. Proprio all’interno di quest’area ricade l’insediamento di Silva Srl, che aveva richiesto alla Provincia di Vicenza l’autorizzazione per un impianto destinato alla sterilizzazione di rifiuti ospedalieri infettivi e al deposito di rifiuti tossici. Il Consiglio di Bacino ha espresso parere contrario alla realizzazione dell’impianto, ritenendolo incompatibile con il quadro ambientale e citando anche sentenze del TAR Lombardia e Calabria che rafforzano il principio di precauzione.

Fondamentale in questa vicenda è stato il ruolo del Comitato “Tuteliamo la Salute”, nato a Montecchio Precalcino come risposta civica al progetto Silva. Il Comitato ha promosso una mobilitazione ampia e trasversale, raccogliendo oltre 5mila firme, organizzando incontri pubblici, coinvolgendo esperti ambientali e presentando osservazioni tecniche alla Provincia. La sua azione ha contribuito in modo determinante alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, trasformando una protesta locale in una battaglia regionale per la tutela dell’acqua pubblica.

La votazione del 12 agosto rappresenterebbe quindi l’ultima tappa di un percorso iniziato nel 2019 con il decreto regionale 1621 e proseguito con lo studio tecnico, le richieste di autorizzazione da parte di Silva Srl e la mobilitazione del Comitato. Ora la Regione Veneto dovrà recepire formalmente le zone di salvaguardia e trasmettere le prescrizioni ai comuni coinvolti. Su richiesta del Comune di Thiene è stato approvato anche un emendamento che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per definire le linee guida degli interventi, mentre le spese di adeguamento saranno coperte dalla tariffa e, in parte, dall’avanzo di amministrazione del Consiglio di Bacino.

L’approvazione delle zone di salvaguardia rappresenta una svolta per la tutela ambientale e della salute pubblica. Il territorio ha risposto con compattezza e determinazione, bloccando un progetto industriale ritenuto incompatibile con la protezione delle risorse idriche. Ora si attende il recepimento da parte della Regione Veneto, ultimo passaggio per rendere il vincolo pienamente operativo.