Oggi l’addio all’appassionato di kite-surf a quattro mesi dalla morte in Brasile

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Un'evoluzione di Christian Pesavento sullo sfondo, con il kitesurf, e nel riquadro un'immagine sorridente del thienese. (Foto da profilo Facebook)

Stamattina l’ultimo saluto a Christian Pesavento, a distanza di poco meno di quattro mesi dal drammatico incidente in mare che ne provocò la morte in Sudamerica. Solo oggi i familiari hanno potuto celebrare la cerimonia di commiato del 37enne vicentino, che aveva scelto il Brasile come tappa di vita dove coltivare insieme una nuova professione, aprendo una gelateria, e una passione, quella per il kite-surf costatagli la vita dopo avergli regalato ore di gioia e spensieratezza fino a pochi attimi prima. A stringersi attorno ai parenti e agli amici più cari la parrocchia di S. Sebastiano, dove sono in corso le esequie.

Un’attesa snervante quella affrontata dalla famiglia Pesavento, che dopo la terribile notizia della morte incidentale del congiunto lo scorso 23 maggio 2018 ha dovuto attendere il trascorrere dell’estate prima di vedersi consegnata la salma dell’uomo. Intervenuto anche il consolato italiano. Il tutto a causa di intoppi di natura burocratica conseguenti alle indagini delle autorità dello Stato di Bahia, che hanno trattenuto il feretro a Porto Seguro – cittadina in cui il thienese risiedeva da circa sette anni – fino ad alcuni giorni fa. Stamattina nel quartiere di Cà Pajella l’epilogo della triste vicenda con il funerale.

Christian, un “kiters” così come si definiscono i praticanti della disciplina a pelo d’acqua, era un istruttore esperto di uno sport da “spirito libero” che amava profondamente. E’ stato vittima di un infortunio rivelatosi letale, mentre cavalcava le onde e il vento sulla sponda atlantica. Una tragica fatalità, un beffardo appuntamento con un destino crudele, capitato proprio a chi dalla sua pagina social personale raccomandava agli altri appassionati  del parapendio su tavola da surf massima attenzione ai venti, riportando un post, solo lo scorso gennaio.

Saranno in tanti a ricordarlo e accompagnarlo oggi insieme alla sorella Laura e ai genitori Antonio e Gabriella, tanti che lo hanno conosciuto e hanno condiviso un tratto di vita di gioventù a Thiene e dintorni, prima che intraprendesse un’affascinante strada da giramondo godendosi gli anni migliori fino a stabilirsi in Brasile. Terra e mare affascinanti fino a quel tragico giorno di maggio.