Saluti fascisti dopo l’Air Show, fra le famiglie accorse per le Frecce Tricolori

Il saluto fascista per accompagnare l’inno d’Italia al termine dell’esibizione delle Frecce Tricolori a Thiene. E’ quanto emerge a poco più di una settimana di distanza dal Thiene Air Show, che sabato 20 settembre all’aeroporto Ferrarin e nei prati circostanti ha radunato oltre 40 mila spettatori.

A denunciare l’episodio, alcuni cittadini che preferiscono rimanere anonimi ma che hanno fornito alla nostra redazione un brevissimo video di quanto avvenuto. Erano, come altre centinaia di persone, assiepati nei campi a nord di Rozzampia. Fra loro, molte famiglie con bambini.

Il loro racconto non lascia ombra di dubbio, così come il frame che pubblichiamo. “Le Frecce Tricolori avevano appena finito la loro esibizione e con il loro allontanamento dai cieli di Thiene si era conclusa anche la manifestazione che insieme a tante altre persone e famiglie con bambini stavamo seguendo in un campo all’esterno dell’aeroporto – racconta il testimone che ha ripreso in un brevissimo video quanto accaduto e che preferisce rimanere anonimo -. Erano passate da pochi minuti le 17 e c’erano centinaia di persone che stavano iniziando ad andarsene quando, spontaneamente, qualcuno ha intonato l’inno di Mameli. Un canto genuino e popolare, cantato tra gli altri da famiglie e persone di tutte le età. E’ stato in quel momento che un piccolo gruppo di persone ha cominciato ad alzare i toni, non più cantando ma urlando in modo sguaiato e facendo nel contempo, senza vergogna alcuna, il saluto fascista”.

“Tra il fastidio delle molte persone che erano lì – prosegue il testimone – ho iniziato a filmare la situazione e allora il gruppetto di nostalgici del Ventennio, occortosi di essere ripreso, ha smesso di fare il quel gesto fascista. Il tutto in mezzo a bambini, ragazzi e tante altre persone, giunte lì per le esibizioni aeree, che non hanno potuto fare altro che stigmatizzare l’accaduto”. A distanza di qualche giorno di ripensamenti, la decisione di non lasciar passare la cosa inosservata e la scelta, quindi, di renderla pubblica inoltrando il video, di pochissimi secondi, alla nostra redazione.

Fare il saluto fascista è reato?
Il gesto del braccio destro teso avanti a sè inclinato verso l’alto rispetto all’asse verticale del corpo, col palmo della mano rivolto verso il basso e le dita unite, viene chiamato spesso “saluto romano” ma in realtà storicamente è più corretto chiamarlo saluto fascista, in quanto pare non fosse in uso ai tempi dell’antica Roma, mentre è stato il gesto che ha caratterizzato il drammatico Ventennio di dittatura mussoliniana (1924-1945). Sul fatto che sia o no reato si discute da molti anni. Nel 1952 la Legge Scelba, infatti, ha introdutto il reato di apologia del fascismo, ossia l’esaltazione di un’ideologia riconociuta dalla legge come esecrabile o pericolosa. Il 19 gennaio 2024 la Corte Suprema di Cassazione di Roma ha però stabilito che il saluto fascista non è illegale, a meno che non metta in pericolo l’ordine pubblico o promuova la rinascita di ideologie fasciste. Non lo sarebbe, in particolare, sostengono i difensori della libertà di fare questo gesto, se effettuato all’interno di momenti commemorativi. E’ questo, forse, il caso del saluto fascista fatto ogni anno a Schio in occasione della commemorazione dell’Eccidio: ripetuto anche quest’anno, non risulta al momento essere stato perseguito dalle forze dell’ordine. La questione, insomma, è complessa e affidata (in sostanza) alle scelte di volta in volta delle diverse Digos della polizia e, poi, alle aule dei tribunali.

 

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