Due bici rubate in pochi mesi: ora va a scuola a piedi una studentessa di Zanè

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Rimessa per le bici nel cortile della scuola

Una decina di biciclette rubate nel corso del 2017, già sei dall’apertura dell’anno scolastico e ben due sottratte alla stessa giovanissima e malcapitata proprietaria. Sta diventando una sorta di terreno di conquista la rimessa per i veicoli a pedale presente nel cortile delle scuole medie “Don Milani” di Zanè, teatro di furti a ripetizione. L’ultimo è avvenuto lunedì mattina. A nulla valgono catene e lucchetti, tranciati in più occasioni, così come la recinzione che delimita un lato del perimetro e una staccionata – peraltro facile da scavalcare – che separa lo spazio adibito a cortile di ricreazione e parcheggio dell’istituto dalla pista ciclabile.

A “sparire dalla circolazione”, o meglio dalla sosta nella rimessa coperta allestita appositamente per le due ruote con i portabiclette, sono ovviamente i modelli più nuovi e costosi come le mountain bike. Tanto che più di qualche famiglia, di recente, ha rimesso in sesto la “bici del nonno” invitando i ragazzi a recarsi a scuola con modelli meno appetibili per i ladri. Ma qualcuno ha preferito andarci a piedi. Sfortunata in particolare una ragazzina zanediense alla quale è stato sottratto un primo ciclo lo scorso aprile e un secondo mezzo il mese scorso. Danno economico a parte, seccatura relativa in quanto la famiglia risiede nello stesso quartiere e il tragitto da percorrere ammonta a meno di 300 metri, ma rimane pur sempre il simbolo di un disagio per nulla latente all’interno della comunità, tanto da suscitare proteste e anche proposte via social.

C’è chi propone l’innalzamento di un muro, chi l’installazione di telecamere ad hoc, chi addirittura una sorta di “ronda” dei genitori con una sorveglianza a rotazione. In verità un – vecchiotto – sistema di videosorveglianza esterna esiste, ma non permette di cogliere l’intera area della rimessa e men che meno di riconoscere eventuali figure sospette tra il parcheggio e il cortile asfaltato. Se la recinzione che copre parte del perimetro funge da deterrente, altrettanto non si può dire della staccionata che delimita il confine con la ciclabile e la roggia, a fianco della pista rettilinea da atletica esterna, esteticamente apprezzabile in un contesto verde simile ma facilmente aggirabile. Solo parzialmente utili i sistemi antifurto classici come le catene a lucchetto, spezzati con arnesi da scasso utilizzati da delinquenti attrezzati.

Intanto il comando dei carabinieri di Thiene conferma le numerose denunce pervenute che s’inseriscono in un contesto più ampio di furti in luoghi pubblici come stazioni di treni e corriere oltre alle scuole. Pochissime quelle ritrovate, segno di un commercio illecito esistente. La scuola secondaria di Zanè, secondo le informazioni raccolte sul posto tra il personale, insegnanti e giovani studenti, rimane la più colpita della zona da parte dei famigerati ladri di biciclette che finora non hanno nè volto nè nome.