“Destinazione Speranza”: in scena lo spettacolo che parla di guerra e pensa alla pace

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“Destinazione Speranza” è il nome più che evocativo del nuovo progetto scenico-musicale concepito dal gruppo Corale di Fara Vicentino e dal suo maestro Alessandro Costa: uno spettacolo atteso ed emozionante che sarà ospitato stasera in anteprima nei locali della Chiesa della Beata Vergine Immacolata a Zanè con inizio alle 20.30.

L’idea trae ispirazione dall’attuale situazione geopolitica dove anche nel corso dell’ultimo anno, a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo ed il conseguente arrivo in Italia di numerosi profughi ucraini, tempestivamente accolti in molti dei nostri paesi.

Uno spettacolo che vuol essere spunto di riflessione sull’assurdità della guerra e sulle tragedie che essa comporta. Il flusso migratorio che si sta intensificando negli ultimi anni a causa dei numerosi conflitti nati anche in Medio Oriente ed Africa, sta infatti influendo e modificando lo scenario internazionale dal punto di vista sociale, economico e naturalmente umanitario: l’Europa in particolare è chiamata ad assumersi il difficile ma inevitabile compito di accogliere ed aiutare quanti fuggono dalla violenza e da situazioni di fame e povertà.

Un fenomeno che anche il nostro Paese ha conosciuto direttamente a partire dalla seconda metà dell’800 e soprattutto durante e dopo i due conflitti mondiali: molti paesi della pedemontana vicentina e dell’Altopiano di Asiago hanno assistito al fenomeno del profugato e dell’emigrazione e conservano ancora vivida memoria di quei drammatici momenti.

Una profonda analogia tra l’attuale situazione e quella vissuta da milioni di italiani qualche decennio fa che ha così convinto la Corale nota per la coinvolgente capacità interpretativa a creare un progetto in musica e parole che affronti i temi del profugato, dell’emigrazione e della guerra in modo trasversale, attraverso una serie di quadri che porteranno lo spettatore ad immergersi in momenti e luoghi diversi nel tempo e nella storia ma quantomai vicini ed attuali per i temi e le situazioni rappresentate.

“Il materiale che abbiamo raccolto e sul quale abbiamo lavorato” – spiega il maestro Alessandro Costa alla direzione del sodalizio dal 2019 – deriva da una serie di opere letterarie di carattere narrativo e poetico di autori importanti quali Mario Rigoni Stern, Alessandro Baricco, Edmondo de Amicis, Michael Rosen, Yeva Skalietska. La parte musicale invece recupera e rivisita, attraverso arrangiamenti inediti  e riletture, alcuni brani corali celebri composti dal maestro vicentino Bepi de Marzi quali Improvviso, La contrà de l’Aqua Ciara, Benia Calastoria, Ora la pace ed altri derivanti dal repertorio di derivazione popolare e di montagna come Sui Monti Scarpazi, Emigranti, Montagne Addio, Belle Rose du Printemps includendo anche musiche ucraine come Nich Yaka Mysyachna, e ancora ortodosse con Otche Nash di N. Kedrov, per concludere con brani internazionali del calibro di An Irish blessing and What a wonderful world”.

Gli arrangiamenti corali e strumentali, che prevedono il coinvolgimento di fisarmonica, violoncello e pianoforte, sono stati curati personalmente dai maestri Alessandro Costa e Mario Lanaro: al gruppo corale di Fara Vicentino si affiancheranno inoltre figure appartenenti a compagnie teatrali dei paesi di Lugo e Zugliano ai quali verranno affidati gli aspetti registico, scenico e drammatico dello spettacolo. Una serata per farsi trasportare dalla musica aldilà dei confini di un mondo spesso incomprensibile e crudele: là dove non si smette mai di sperare.