La “doppia vita” della saltatrice azzurra: Laura prepara il gran balzo olimpico verso Tokyo

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Un salto in lungo per puntare davvero in alto: alle Olimpiadi. E con un’impresa di Zanè alle spalle per favorire l’impresa a cinque cerchi. Insieme a lei, l’azzurra dell’atletica leggera Laura Strati, a prendere la rincorsa verso Tokyo 2020 (o 2021 se si preferisce) si schiera il gruppo caseario Brazzale Spa che propone un modello di sostegno individuale tutto nuovo, in ambito privato, e con l’innovativa “combo” tra cammino professionale e percorso sportivo: la saltatrice di Cassola riparte da Roma, Cassola, Zanè e la Spagna per il balzo della vita, con un pezzo di cuore a Madrid e l’altro dedicato a quanti – e sono davvero tanti – la sostengono verso il sogno olimpico.

Il tutto al di fuori dei corpi militari su cui tradizionalmente si regge – sul piano del sostentamento economico – l’atletica leggera italiana, lanciano una combinazione del tutto fuori dagli schemi. Originale e, come ripetuto più volte nella presentazione del progetto, ben volentieri da “copiare” e replicare.

La 30enne vicentina, infatti, la scorsa estate è stata assunta dall’azienda che la segue in pratica anche come main sponsor del club di appartenenza, la gloriosa Atletica Vicentina foriera di campioni e generatrice di passione pura per le nuove leve. Le sono affidate mansioni nel commercio estero con la Spagna – dove ha vissuto e lavorato per 3 anni nel passato recente – mentre la rimanente fetta di giornata viene (come necessario) riservata agli allenamenti. Non una “mera” testimonial, quindi, per quanto l’immagine conti e vada sfruttata con intelligenza, ma anche un valido elemento operativo che salterà a piè pari, stavolta, nel mercato commerciale internazionale.

MODELLO STRATI-BRAZZALE. Ad aprire una breccia configurando un’idea originale, sorta dopo un colloquio avvenuto l’agosto scorso, l’imprenditore-pensatore Roberto Brazzale, a capo con i fratelli di un’azienda storica del settore caseario. La più antica in Italia, tra l’altro, che ha preso spunto proprio da una proposta di Laura Strati che in realtà in principio si prestava all’ambito solo professionale, visto il suo background di studi linguistici (laurea in Ca’ Foscari a Venezia) e traduttrice. Per lei 6 titoli fin qui di campionessa italiana tra indoor e negli stadi all’aperto. A tutti gli effetti si apre ora una sorta di “doppia vita”. “E’ proprio così, la mia giornata tipo è ora divisa in due parti, per metà gli allenamenti e tutte le pratiche e i controlli a cui deve sottostare un atleta di questo livello e per l’altra il compito professionale di assistente di area export che mi è stato affidato da Brazzale Spa”.

DOPPIA IMPRESA. Il testimone, per restare in tema di piste, passa all’ideatore. “E’ un bel momento della nostra esperienza aziendale – così esordisce l’avvocato Brazzale, industriale-filosofo per vocazione -, la realizzazione di un passo che nasce dalla mia personale interpretazione del ruolo di imprenditore: chiedersi ogni giorno come migliorare il proprio lavoro e tormentarsi in senso positivo spinto da questa esigenza. L’atletica è una passione ma anche l’emblema della cultura della fatica, nello sport come nel business, un concetto che negli ultimi anni si sta perdendo nelle generazioni più giovani, e non per colpa loro. E’ uno strumento sano per coltivare la bellezza del corpo e non solo. Ritengo che dal Covid siano nate anche delle opportunità, generando anche un plus commerciale grazie alla capacità di adattamento che aziende e imprenditori devono favorire: l’idea di un rapporto più diretto tra impresa e sport nasce in questi tempi particolari, e speriamo che altri come noi possano replicare questo nuovo modo di investire, abbinando rendimento e professionalità”.

Brazzale, Strati e alcuni compagni di società della giovane saltatrice

L’ATLETA E LA PERSONA. A inserire il proprio gettone prezioso dal punto di vista anche logistico, la società per la quale è tesserata la ragazza di Cassola, vale a dire Atletica Vicentina: “Facciamo un plauso a questo nuovo modo e modello di intendere e sostenere i talenti italiani – spiega Paolo Noaro -, perchè finora c’erano poche alternative ad entrare in gruppo militare, intraprendendo una carriera che non permette di sfruttare a pieno la visibilità di un atleta. Riteniamo come società che questa strada innovativa,, permetta, anzi, rappresenti il massimo a cui aspirare sia per la costruzione dell’atleta che di quella ancora più importante della persona. Mi aspetto che questa novità riceva il giusto merito e venga diffusa, consentire di sviluppare un percorso di lavoro con elasticità sono sicuro possa garantire benefici e quindi risultati ancora migliori”.

“A Laura – continua Brazzale – la nostra azienda ha offerto un lavoro vero, non è entrata tra noi solo un’atleta ma anche una ragazza in gamba e che sa guardare al suo futuro, una giovane donna forgiata dai sacrifici che lo sport di alto livello impone, con una fortissima determinazione messa in campo che potrà spendere anche in campo professionale.”Credo che valga non solo per me ma per tutti gli atleti – riprende Laura Strati -, ognuno di noi ha bisogno di dimostrare sempre ciò che vale di volta in volta. Bisogna poter contare sulla soddisfazione piena dai vari campi della vita per riuscirci, motivo per cui ringrazio dell’opportunità”.

SOGNANDO TOKYO. “Tokyo? No, non ci sono mai stata in Giappone. Magari se ci arrivo poi mi prendo un periodo di vacanza per visitarlo, sempre lavoro permettendo”. Per il sogno da realizzare, ci sarà una stagione già alle porte dopo quella short appena conclusa, in cui la saltatrice dovrà tentare di migliorare il proprio primato personale di 6,72 metri nel salto in lungo allo scopo conquistare un biglietto d’invito olimpico. Meglio noto come “pass”. La soglia è fissata esattamente 10 centimetri più in su, un’asticella ambiziosa prendendo a prestito uno strumento utilizzato nella disciplina “gemella” in verticale. Ma l’accesso alla pedana nipponica più ambita sarà garantito anche piazzandosi da qui all’estate 2021 tra le prime 32 saltatrici al mondo nel ranking della Fia. Come? Gare su gare internazionali, punteggi da accumulare, balzi sempre più in là per i piazzamenti. Insomma, la continuità di rendimento. Per preparasi al meglio: allenamenti mirati, mente libera, e soddisfazione personale tra l’ambito sportivo e quello professionale.

“Un’opportunità più unica che rara, in questo paese, dove mancano quasi del tutto i palasport indoor e dove l’atletica leggere si pratica ancora troppo poco nelle scuole”. Basta questa frase per riassumere lo stato d’animo attuale non di “privilegiata”, forse, ma di centro aggregatore di energie e speranze, dopo che lo scorso 1 settembre è scattato dai blocchi il contratto tra la campionessa italiana e l’azienda con sede madre in via Pasubio a Zanè. Al mattino fatica in pista e in palestra a Roma, nel centro tecnico federale, nel pomeriggio telelavoro per lo sviluppo commerciale nella divisione esportazioni di Brazzale Spa, con target spagnolo nel mirino. Dove, tra l’altro, la metà (dolce) del cuore di Laura batte forte. Come sul punto di battuta, appunto, dove si spicca il balzo verso camminando nell’aria a un metro da terra. Da innamorati (anche) del proprio sport.