Incendio nel deposito esterno di legno in scaglie. Distrutto un autocarro industriale

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Il grosso cumulo di legno cippato e il camion devastato dal rogo dopo l'incendio

Un’improvvisa nube di fumo scuro innalzatasi proprio sul confine tra i comuni di Carrè e Zugliano ha fatto scattare l’allarme incendio nel pomeriggio di domenica. Per motivi da accertare ad andare a fuoco sono stati un automezzo e un cumulo di “cippato”, vale a dire di materiale legnoso a scaglie, che si trovavano in un deposito all’aperto in un’azienda locale di Centrale. Nella frazione del paese che sorge sul limitare delle colline del Bregonze ieri hanno lavorato a lungo i vigili del fuoco di Schio.

Il danno più ingente, per decine di migliaia di euro, è legato alle condizioni non recuperabili di un autocarro industriale utilizzato nelle operazione di tranciatura, del tutto distrutto dalle fiamme. Proprio dal vano motore, probabilmente, si sarebbero originato l’incendio. Salvi invece altri mezzi di lavoro, posteggiati a distanza di pochi metri.

Una prima telefonata con richiesta d’intervento dei pompieri è giunta nella sede operativa alle 16,15 di ieri, indicando in zona Ca’ Magra, a Centrale di Zugliano, il luogo dove far sopraggiungere rapidamente i mezzi di soccorso del 115. Dal distaccamento di Schio sono quindi partiti i vigili del fuoco di turno, a bordo di un’autobotte e un’autopompa diretti verso l’area di campagna. Una volta sul posto il personale specializzato si è adoperato in un primo momento per lo spegnimento del rogo più pericoloso sul macchinario. Fino a pochi minuti prima, quest’ultimo era stato utilizzato per l’ultimazione dei lavori in corso nell’area privata, ma si trovava a riposo quando un corto circuito ha provocato l’innesco.

I vigili del fuoco sono rimasti per quasi 6 ore nella zona dell’incendio, anche dopo aver completato la fase di spegnimento. La presenza del cippato, di ramaglie e pezzi di legno in genere poteva rischiare di causare altri problemi. Tutto il legname e la segatura sono stati resi “innocui”, completando così la bonifica di sicurezza della zona, dove tre diverse attività operano nell’area di proprietà della famiglia Perotto. Solo all’imbrunire, dopo le 20, le squadre hanno fatto rientro in caserma. L’ipotesi più probabile sull’origine del rogo parla di un probabile surriscaldamento del macchinario montato sull’autocarro.