Campagna Festari, piccoli proprietari sul piede di guerra: “Non staremo a guardare”

La Campagna Festari, storica area verde di oltre 85mila metri quadrati tra Ponte dei Nori e la zona industriale, è tornata al centro del dibattito cittadino e politico. Se ne parlerà domani sera, in sala Soster, dove l’amministrazione comunale di Valdagno ha promosso un incontro pubblico “per informare, coinvolgere e favorire una decisione realmente partecipata”. Ma i dubbi di parte della cittadinanza, restano.
La lunga storia dei piccoli proprietari
Dopo cinquant’anni di attese e discussioni, lo scorso 30 aprile il Comune aveva approvato il secondo Piano degli Interventi, destinando l’intera area a residenziale e prevedendo la creazione di un grande parco pubblico. Una decisione salutata come storica dai piccoli proprietari, che da decenni chiedono di vedere riconosciuti i propri diritti. Ma pochi mesi dopo, la proposta di Fenice S.p.A., azienda chimica attiva nella concia e cura delle pelli, ha riaperto la partita, scatenando tensioni e mobilitazioni. Il Comitato Piccoli Proprietari in zona Festari, nato nel 2021 e rappresentativo di oltre trenta famiglie, ha ricordato come i terreni siano stati residenziali fin dagli anni Settanta e come i proprietari abbiano continuato a pagare l’IMU senza mai vedere realizzato il progetto di perequazione.
Nel 2023, a proprie spese, il Comitato aveva incaricato l’architetto Franco Zanella di elaborare un progetto di quartiere armonizzato con il verde, con abitazioni disposte a corona attorno a un ampio parco centrale. Dopo venti incontri con l’amministrazione, il progetto era stato inserito nel Piano degli Interventi e approvato ufficialmente: “Per noi era la fine di un percorso lungo mezzo secolo”, ha dichiarato la vicepresidente Alessia Pellizzari, sottolineando l’amarezza per una vicenda che sembrava conclusa e che invece si è riaperta con la proposta industriale di Fenice.
Il progetto della società prevedrebbe un capannone per lo stoccaggio di sostanze chimiche, laboratori di ricerca e nuove infrastrutture viarie. Per il Comitato, un’espansione della zona industriale nel cuore della città, incompatibile con la vocazione residenziale della Campagna Festari e pericolosa per la salute e la sicurezza dei cittadini: “Non possiamo accettare che un parco pubblico venga confinato accanto a un magazzino chimico”, ha ribadito Pellizzari, denunciando la perdita del cuscinetto di mitigazione tra abitazioni e industria previsto dal PATI e “la contraddizione di un’amministrazione che approva un Piano e poi sembra pronta a rimetterlo in discussione”.
Una vicenda, quelle delle sorti della zona Festari, che ha mobilitato associazioni come Legambiente Valle dell’Agno e il Collettivo Karburo, già in ottobre promotori di un’assemblea pubblica particolarmente partecipata. La petizione, indetta invece nei mesi scorsi, ha superato le 1400 firme, segno di una sensibilità diffusa sul tema. E domani, martedì 25 novembre, si terrà un confronto pubblico promosso dall’amministrazione del sindaco Zordan, che ha sempre rivendicato la volontà di dialogo. E il Comitato ha chiamato a una partecipazione massiccia anche mediante volantinaggio, deciso a far sentire la propria voce e a difendere un progetto che considera vitale per il futuro della città laniera. Una Campagna Festari oggi simbolo di una domanda più ampia: quale modello di sviluppo per la città? Da un lato l’espansione industriale proposta da Fenice, dall’altro la richiesta dei cittadini di preservare un’area verde come spazio di salute, svago e comunità. Il confronto di domani potrebbe segnare un nuovo capitolo di questa lunga vicenda, ma la frattura tra amministrazione e cittadini appare ormai evidente e destinata a lasciare il segno nel dibattito pubblico valdagnese.
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