Compro Oro abusivo scovato dalle Fiamme Gialle: sequestrati preziosi per 45 mila euro

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Comprava oro in modo abusivo, favorendo così probabilmente attività di riciclaggio: è scattata così un’indagine a carico di una imprenditrice di Valdagno, impegnata nella compravendita di oro e preziosi. La guardia di finanza ha messo sotto sequestro anche monili preziosi per un valore di 45 mila euro. Alla donna finita nei guai era scaduta l’autorizzazione alla vendita nel marzo scorso.

L’indagine, messa in campo dal comando della guardia di finanza di Arzignano, si inserisce dentro alle strategia nazionali della guardia di finanza, in collaborazione con il Nucleo speciale di polizia valutaria e ha visto una intensificazione delle attività di polizia economico-finanziaria con finalità antiriciclaggio proprio nei confronti degli operatori commerciali dei “compro oro”, che svolgono attività di acquisto e vendita, all’ingrosso o al dettaglio, di oggetti preziosi.

Nell’ambito di tali controlli, i finanzieri della compagnia di Arzignano hanno individuato ed ispezionato anche il “compro oro” valdagnese e dalle verifiche è uscita la sorpresa: la titolare operava in maniera completamente abusiva, in quanto non aveva la prescritta iscrizione al Registro istituito dall’Organismo degli Agenti in Attività Finanziaria e dei Mediatori Creditizi (Oam), dal quale risultava essere stata cancellata dal 31 marzo scorso. La donna, però continuava ad operare abusivamente nel settore della compravendita o di permuta di oggetti usati in oro o altri metalli preziosi.

Controllata a fondo la documentazione ed effettuate le dovute ispezioni sia presso l’esercizio che l’abitazione della titolare (dove era custodito parte dell’oro destinato alla fusione ed alla successiva monetizzazione), i militari delle fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro penale il locale adibito all’esercizio, 2 mila euro in contanti – in quanto ritenuti proventi illeciti – e preziosi in oro e in argento per un valore commerciale stimato di circa 45 mila euro.  La donna è stata poi denunciata, in quanto titolare dell’attività, alla Procura della Repubblica di Vicenza per “esercizio abusivo dell’attività”.

“L’azione di servizio svolta dalle Fiamme Gialle beriche – spiega il comando provinciale della Guardia di Finanza in una nota – costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario per la prevenzione ed il contrasto ad insidiosi fenomeni connessi agli illeciti in materia di riciclaggio, così consentendo di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dell’economia legale e di alterazione delle condizioni di concorrenza, a salvaguardia dei cittadini e degli operatori economici rispettosi delle regole”.