Sos in montagna: Soccorso Alpino e Suem 118 si esercitano insieme – FOTOGALLERY

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

C’è sempre una prima volta, e quando si instaura da subito il feeling giusto sarà sempre un momento da ricordare, magari pure con piacere. Vale in più campi della vita ma anche tra i monti delle Piccole Dolomiti, dove in un sabato di fine settembre è svolta una seduta di esercitazione congiunta tra gli specialisti (volontari) in quota Cnsas – Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – e personale sanitario del Suem 118, al fine di testare i protocolli e le abilità di soccorso, simulando situazione reali di emergenza.

Location prescelta per la giornata di condivisione e training era l’area intorno alla palestra di roccia in località Busatti, nel Comune di Terme, con presenti i componenti della stazione del Soccorso Alpino di Recoaro-Valdagno, il personale del Suem 118 e dei reparti di Pronto soccorso degli ospedali di Valdagno e Arzignano. Poco meno di 40 i partecipanti. È la prima volta, almeno nelle due valli dell’Agno e del Chiampo, che si organizza un’iniziativa pratica simile.

L’evento è stato voluto dall’azienda Ulss 8 Berica e dal Cnsas, non solo quale occasione di esercizio e pratica delle manovre di soccorso sanitario e recupero tecnico, che tali strutture compiono abitualmente, ma anche – e soprattutto – quale opportunità per affinare la sinergia esistente tra i due enti, con l’obiettivo di consentire una sempre migliore riuscita degli interventi in cui, sempre più spesso, il personale sanitario e i volontari del Soccorso alpino si trovano ad operare assieme, a tutto beneficio dei cittadini e dei frequentatori del territorio.

La volontà di organizzare un tale addestramento congiunto, infatti, era nata proprio nel corso di un intervento reale, svoltosi sulla parete nord-est del monte Baffelan, nel Comune di Valli del Pasubio, che aveva visto cooperare il Soccorso alpino e il personale sanitario in ambiente ostile ed impervio, garantendo così il miglior soccorso possibile all’infortunato: uno scalatore precipitato per circa una decina di metri. Da qui l’idea di dare seguito a una serie di pratiche condivise e con benefici assortiti. L’iniziativa ha previsto una prima serata informativa, lo scorso aprile, per mettere a confronto le competenze, i ruoli e il rispettivo campo d’azione, cui ha fatto seguito il recente addestramento, consistito nella soluzione di simulazioni studiate per l’evento: la caduta di uno scalatore, un incidente occorso ad un boscaiolo e l’uscita di strada di una mountain bike con caduta nella scarpata sottostante.

Gli scenari proposti hanno visto all’opera squadre miste, composte da sei-otto operatori, tra personale sanitario e Soccorso alpino, incaricate di risolvere in team problematiche il più possibile realistiche grazie all’unione tra il primo soccorso professionale, affidato ai sanitari, e le manovre di recupero e trasporto tecnico curate dal Cnsas. L’esercitazione è stata l’occasione per perfezionare la cooperazione ‘sul campo’ delle due realtà, sposando in modo piùefficiente le esigenze del soccorso tecnico-sanitario con le manovre di soccorso in parete e/o in ambiente ostile. Al termine della giornata, la classica foto ricordo di rito.