Si avventurano sulla ferrata con meteo avverso e pioggia battente. Appello del Soccorso Alpino

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Il salvataggio di domenica sotto la pioggia in ferrata sul Vajo Scuro

“Evitiamo i rischi in montagna”. E’ un appello e insieme un’esortazione seguita da tre punti esclamativi quello che ieri ha lanciato il nucleo regionale del Cnsas, l’acronimo che indica il corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico. Un’esigenza che sortisce da una serie di comportamenti irresponsabili da parte di chi “affronta” le vette del Nord Est Italia senza adeguata preparazione e, soprattutto, con imprudenza. Mettendo in pericolo, spesso, se stessi ma anche chi per senso del dovere va in loro aiuto.

Il riferimento d’attualità e insieme di cronaca un recente intervento del team vicentino di Recoaro-Valdagno, avvenuto domenica sulle Piccole Dolomiti per il recupero di un giovane alpinista rimasto bloccato su una ferrata impegnativa, sotto la pioggia battente. Con le previsioni meteo che assicuravano maltempo e sconsigliavano quindi di intraprendere una scalata sul Vajo Scuro.

Prudenza significa prima di tutto attrezzatura adatta al percorso da affrontare, ma anche buon senso e attenzione alle condizioni meteorologiche, proibitive nel corso del week end appena trascorso. Il ragazzo trevigiano, di 32 anni, si era avventurato in compagnia di un amico (di 29) salvo poi bloccarsi, sulla parete, senza riuscire più a ridiscendere né salire. A salvarlo dall’imbarazzo e dai pericolo annessi non è stato il compagno di escursione – così come emerge dalla descrizione della missione salvataggio da parte di quattro tecnici del Cnsas -, che ha “tirato dritto” fino alla meta, ma la squadra di Soccorso Alpino vicentina chiamata in causa.

Il quartetto di soccorritori, impegnata nei dintorni domenica in un momento formativo, ha impiegato un’ora e mezza per raggiungere l’escursionista, risalendo la ferrata. Dopo averlo assicurato, lo hanno calato una sessantina di metri fino al sentiero sottostante, per poi risalire con lui, legato in corda corta, un altro pezzo attrezzato e accompagnarlo al Rifugio Battisti. Rimane da evidenziare che, nel corso della fase di rientro, gli stessi i soccorritori hanno incrociato l’amico del 32enne in difficoltà, il quale invece aveva concluso l’itinerario in solitudine: un comportamento doppiamente irresponsabile.

“Ci stiamo accorgendo che spesso mancano le basi dell’andare in montagna – si legge nel posto pubblicato sulla pagina ufficiale Cnsas-, proprio l’abbiccì della sicurezza, in tante persone che hanno iniziato a frequentarla. Pur nella certezza che non esista il rischio zero, continueremo sempre a suggerire azioni e comportamenti da tenere, per cercare di evitarlo il più possibile”. Poi le istruzioni principali: mai lasciare una persona da sola, il pericolo dei temporali con il maltempo, la necessità di dotarsi di attrezzatura adatta e la consultazione del bollettino meteo, tra gli altri.