Turisti in calo del 62 per cento, nuove strategie per rilanciare il territorio

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Uno scorcio del Lago Creme a Recoaro

Rilanciare Recoaro Terme dopo anni bui e difficili che hanno visto un calo drastico delle presenze turistiche e ora deve fare i conti con l’imminente stagione estiva alle porte. Se il 2020 è stato, drammaticamente, segnato dalla pandemia con numeri mai così bassi nella storia di Recoaro, il decennio dal 2010 al 2019 ha comunque scavato una ferita profonda che se non viene rimarginata al più presto rischia di non guarire più. L’afflusso di turisti italiani e stranieri, in questo arco di tempo, si è ridotto di oltre il 62% (da 53.159 presenze a 19.312) senza considerare il calo drammatico del 2020 a causa della pandemia (9.841).

Osservando questi dati imprese locali e associazioni di categoria hanno deciso di affrontare una sfida assai difficile, quella di invertire la rotta.Mirco Froncolati, presidente dell’ASA Alto Vicentino di CNA Veneto Ovest e Moreno Spanevello, rappresentante territoriale dell’associazione, hanno incontrato il sindaco Armando Cunegato, il vicesindaco Enrico Storti e i consiglieri Paolo Asnicar e Stefano Cornale, per gettare insieme le basi di un nuovo progetto condiviso per il rilancio del comprensorio. Il macro obiettivo naturalmente è recuperare l’attrattività perduta. Il nuovo distretto territoriale del commercio “Piccole dolomiti” deve diventare il punto di partenza per creare eventi e proporre attività per far rifiorire il territorio.

L’idea è cambiare completamente prospettiva nell’esperienza turistica che il territorio propone – commenta Mirco Froncolati, presidente ASA Alto Vicentino CNA Veneto Ovest –. Recoaro ha certamente perso nel tempo la sua vocazione di luogo di soggiorno di lungo periodo, e non può pensare di invertire la rotta provando a imitare altre località che invece ancora la mantengono. Al contrario, deve ritagliarsi piano piano un nuovo spazio tutto suo in questo ritorno di fiamma che in generale sta vivendo la montagna, valorizzando con un nuovo storytelling i punti di forza che ancora rimangono attorno al proprio marchio”.

Meno attenzione quindi al cosa offrire, e di più al come raccontarlo. Questa la nuova filosofia da cui partire, in particolare nel breve periodo, per provare a catturare l’interesse di un turismo che ancora può tornare a riconoscere nel comprensorio recoarese un’oasi di verde, di tranquillità e di esperienze da vivere a due passi da casa.

Chiaramente le aziende locali avranno un luogo cruciale in questo processo – continua Froncolati – e a noi come associazione spetterà il ruolo di coinvolgerle in prima linea. Pensiamo a un progetto pilota che porti all’insediamento di nuove attività negli spazi sfitti del centro, per cominciare a costruire un primo tessuto di proposte d’interesse per il visitatore mordi e fuggi. E poi a percorsi di formazione e aggiornamento alle imprese già presenti, dando agli operatori gli strumenti più adeguati e moderni con cui dialogare nella lingua del nuovo turista, sempre più alla ricerca di una montagna dall’approccio trendy”.