Sabato in Duomo il saluto a Lorenzo Bosetti. Manager e sindaco, padre e nonno

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sono state fissate per sabato prossimo, al mattino, le esequie dell’ex sindaco di Valdagno Lorenzo Bosetti, morto domenica lasciando in particolare la moglie Marina e la figlia Silvia con il compagno Alessandro e i nipoti nel lutto. Un dispiacere che ha coinvolto in queste ore tutta la comunità valdagnese, città d’adozione per l’ex manager ai vertici della Marzotto negli anni ’80 e primi ’90, e poi primo cittadino per 9 anni a cavallo del nuovo millennio.

La cerimonia religiosa si terrà nel Duomo di San Clemente, nel centro di Valdagno, a partire dalle 10.30. Le familiari hanno annunciato il desiderio del congiunto di destinare nel giorno dell’addio eventuali offerte alla ricerca in campo sanitario, in luogo degli omaggi floreali, come riporta l’epigrafe affissa da ieri negli appositi spazi pubblici. “Vogliamo ricordarti così sorridente”, sono le poche ma significative parole scelte dai cari per accompagnare il triste annuncio.

Intanto, ieri, all’indomani della diffusione della notizia del decesso del pensionato che ormai da mesi era assistito in casa di riposo a Villa Serena, in tanti si sono espressi via social e a mezzo stampa per tracciarne un ricordo. Dal comparto tessile a vari esponenti del mondo dell’economia e dell’industria italiana, che lo ricordano come “uomo di fiducia” della dinastia dei Marzotto, che gli affidarono le redini strategiche dell’azienda multinazionale nel ruolo di amministratore delegato.

Lo stesso dicasi per quanto riguarda una sorta di “seconda vita” portata avanti da Lorenzo Bosetti dopo l’abbandono della carriera professionale, sancita nel 1995 dalla sua elezione a sindaco di Valdagno, alla guida di una lista civica di ispirazione progressista. Alcuni in vallata lo ricordano anche come appassionato dirigente sportivo, presenza fissa allo Stadio dei Fiori ai tempi della salita del Calcio Valdagno fino ai professionisti di serie C, da grande appassionato di calcio quale era fin da ragazzino, cresciuto in Piemonte e tifosissimo della Juventus.