Esposto della Provincia contro la Mitsubishi sull’inquinamento Miteni

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Una delle proteste del 2017, prima dell'effettiva chiusura dello stabilimento

Non c’è fine alla vicenda dell’inquinamento idrico che avrebbe coinvolto l’azienda Miteni di Trissino. La Provincia di Vicenza ha depositato infatti in Procura un esposto contro la Mitsubishi Corporation di Tokyo: i fatti contestati riguardano l’inquinamento ambientale del sito trissinese del gruppo.

Per capire cosa sta accadendo, occorre fare un passo indietro di due anni: già nel 2019 la Provincia ha individuato Mitsubishi Corporation tra i responsabili della potenziale contaminazione del sito, insieme ad altri soggetti tra cui International Chemical Investors Italia 3 Holding Srl, e l’ha diffidata a proseguire con le attività di bonifica qualora le stesse si interrompessero, in modo da garantire la continuità delle azioni.

“Il Gruppo ICI3 – spiega una nota stampa della Provincia di Vicenza di oggi – ha dato seguito alla diffida della Provincia, provvedendo alle attività di messa in sicurezza di emergenza del sito e continuando ad attuare il progetto approvato. Nessuna risposta invece è pervenuta da Mitsubishi, né alla diffida né alla richiesta di individuare un domicilio legale in Italia per esigenze di celerità dell’azione amministrativa. Mitsubishi non si è neppure mai presentata alle conferenze di servizi, ai tavoli tecnici e agli incontri indetti dagli enti pubblici vicentini”. Di qui l’esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza.

L’obiettivo dell’amministrazione provinciale è “richiamare Mitsubishi Corporation alle proprie responsabilità, tenuto anche conto che la società ha adeguate capacità tecniche ed economiche, anche in prospettiva delle attività da eseguire in relazione alle matrici suoli e sottosuoli all’esito dell’approvazione dell’analisi di rischio”. Una tutela, quindi, per la Provincia quale ente preposto al controllo della bonifica, ma anche e soprattutto per il territorio, perché è necessario che l’intervento di bonifica venga portato avanti e concluso, per questioni ambientali e di sicurezza.

Due settimane fa Greenpeace e le Mamme No Pfas avevano lanciato l’allarme sull’inquinamento degli alimenti, dopo aver ottenuto i risultati dei monitoraggi svolti dalla Regione, che avevano confermato come in Veneto – e in particolare nelle province di Vicenza, Verona e Padova – anche gli alimenti siano stati contaminati dalle sostanze perfluoroalchiliche prodotte dalla Miteni di Trissino. Per ottenere i dati, si era reso necessario l’intervento della magistratura.