Allarme smog, l’allerta passa a “rossa” in provincia: raffica di ordinanze dei sindaci

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Non più “solo” Vicenza e Schio, prima e terza città della provincia berica per popolazione residente, ma tutta la provincia. L’inquinamento atmosferico permane sforando la soglia di sicurezza dei 10 giorni consecutivi, secondo le rilevazioni di Arpav attraverso le centraline sparse in tutto il territorio, e scatta quindi l’inevitabile allerta rossa.

Dovranno rispettare le nuove disposizioni tutti i vicentini, a pena di rendere l’aria ancora più nociva, almeno fino a quando la pioggia non spazzerà via i residui di pm10. La “cupola” di smog che imperversa su Vicenza e provincia non risparmia, ovviamente, anche le altre città del Veneto di pianura almeno. Ad aggravare lo status quo attuale è la siccità, con previsioni del tempo che annunciano pioggia solo tra 48 ore.

I dati analizzati da Arpav Veneto nella giornata ieri mostrano come la situazione necessiti di un innalzamento delle misure da adottare, pertanto sono da oggi circa 80 i comuni berici che hanno adeguato il livello d’allerta. Va ricordato che le ordinanze in merito spettano ai sindaci degli enti locali, a loro volta obbligati a seguire un preciso protocollo. Da Bassano come limite a Est a Schio e quasi tutto l’Altovicentino, da Arzignano e area Ovest a Vicenza e hinterland, espandendo la “zona rossa” anche al Bassovicentino, con tutto il Veneto colorato di rosso fatte salve le zone montane (Altopiano di Asiago, Piccole Dolomiti, Altamarca) e le province intere di Rovigo e Belluno.

La situazione europea tracciata dal portale Copernicus, con il rosso sulla Pianura Padana e il Nord Est in particolare

Qui e altrove vanno adottate le limitazioni già rese note nei giorni scorsi riguardo alle classi energetiche, al traffico urbano, al riscaldamento domestico e sui luoghi di lavoro. In alcune città dove già vigeva l’allerta massima le misure di contrasto alle polveri sottili sono state prorogate fino a domani, venerdì 24 febbraio, come nel capoluogo berico. Resta da vedere se i piovaschi previsti nei prossimi giorni saranno sufficienti per “ripulire” l’aria, e renderla più respirabile.