App Immuni, in Veneto non è attiva. Verdi e VcV: “Vuoto di tutela verso i cittadini”

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Inizia con una polemica di fuoco il percorso del nuovo Consiglio Regionale del Veneto, la cui prima seduta è prevista per domani. “Sto per presentare un’interrogazione al presidente Zaia in Consiglio chiedendo chiarimenti circa la mancata attivazione dell’app Immuni che ha generato a sua volta un vuoto di tutela nei confronti dei cittadini veneti”. Lo comunica Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, che, insieme a  Luana Zanella, componente dell’esecutivo nazionale dei Verdi ed esponente veneta di Europa Verde, prosegue: “La mancanza di governance univoca, coordinamento stretto e fattiva collaborazione tra Stato e Regioni è insostenibile in questo momento di emergenza sanitaria”.

A dare notizia del fatto che la app non è attiva in Veneto era stata questa mattina la testata Corriere del Veneto, che aveva effettuato alcune verifiche in merito, sentendosi dire, dall’ufficio Igiene dell’Ulss di Padova, che “al momento non è attiva in Veneto” a causa del mancato inserimento dei dati relativi alle persone risultate positive al Covid”.

“Sono moltissime le persone che, in Veneto come in tutta Italia, hanno scaricato l’app Immuni – sottolinea ancora Guarda – e non possiamo che giudicare irresponsabile la scelta di non attivare l’app in una delle regioni più gravemente colpite dal virus. Nessuno, in questo momento di particolare fragilità dell’economia come del sistema sanitario, può permettersi il lusso di una tale iniezione di sfiducia nei confronti delle istituzioni” concludono Guarda e Zanella, che chiedono “un coordinamento più stringente tra Stato e Regioni”.

Rincara la dose il gruppo consiliare Il Veneto che Vogliamo: “I responsabili di questo vero e proprio disastro vanno individuati e rimossi dall’incarico che ricoprono. Visto che c’è Zaia ne approfitti per rinunciare definitivamente alla app anti Covid ‘veneta’ che lo scorso 20 agosto averva assicurato essere pronta, parole di Zaia stesso. La Regione rinunci a questa “app venetissima” e concentri tutte le proprie risorse finanziarie, informatiche e di personale sul garantire nel nostro territorio il pieno funzionamento dell’app Immuni”.

Il presidente Zaia tace e affida la replica ai funzionari regionali della Direzione Prevenzione della Regione. In una nota comunica che “entro pochi giorni, al massimo lunedì, i Servizi di Igiene Pubblica dovranno comunicare ai sistemi informatici di Azienda Zero i riferimenti relativi alle segnalazioni dell’app Immuni”. Per i tecnici regionali, “l’eventuale contatto registrato da Immuni non si configura in senso assoluto come contatto stretto e pertanto, non essendo possibile per l’operatore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica valutare il livello di rischio di tale contatto”. “Al fine di evitare di sottoporre a quarantena preventiva un soggetto individuato dall’App Immuni senza possibile valutazione del profilo di rischio – conclude la nota – è tuttora in corso un confronto con le altre Regioni e con il Ministero per definire un protocollo operativo condiviso relativo alla gestione di un soggetto identificato come possibile contatto dall’App Immuni”.