Coronavirus, primo decesso in Veneto e altri due contagi. Nel Vicentino scuole chiuse in tre comuni

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Scoppia l'emergenza in Veneto per il Coronavirus. Nel riquadro la vittima padovana, Adriano Trevisan

E’ esplosa come una bomba l’emergenza Coronavirus nel Nord Italia, e da ieri anche in Veneto, dove si registrano i primi tre casi di contagio in poche ore e anche, purtroppo, la prima vittima. Si tratta di un 78enne padovano, Adriano Trevisan, deceduto in ospedale dove era ricoverato da 10 giorni per altre patologie. Viveva a Vò Euganeo, sui colli, a pochi chilometri di distanza dal confine con la provincia berica. Nel Vicentino, intanto, i sindaci dei paesi di vicinato Agugliaro e Albettone, e anche Noventa che dista appena una decina di chilometri dalla cittadina dove si registra anche un secondo caso (un uomo di 67 anni), hanno deciso di chiudere oggi le scuole per cautela.

In Veneto sono stati registrati tre casi tra la giornata di venerdì e la nottata che ha portato a sabato 22 febbraio. Due affetti da sintomi influenzali provenienti da Vò Euganeo, uomini di 78 e 67 anni, e un terzo scollegato ai due precedenti: un veneziano di Dolo, anch’esso di 67 anni. Lo riferisce l’agenzia Ansa. In Lombardia, intanto tra la provincia di Lodi – focolaio principale dopo i sintomi accusati da un 38enne di Codogno – e Cremona si aggiorna a 16 il dato sui contagiati dal virus asiatico.

Come comportarsi e i consigli di prevenzione

Intanto sono state attivate e sono entrate a regime le task force già allertate nei giorni precedenti nelle varie aziende ospedaliere del Veneto, che stanno presidiando le situazioni a rischio. A Monselice, dove erano ricoverati i due pensionati padovani, si sta allestendo un ospedale da campo all’esterno e saranno bonificati i locali. Il nosocomio di Schiavonia nel frattempo è stato chiuso al pubblico con i pazienti e il personale sanitario “blindati” all’interno in aree apposite, in attesa dei risultati dei test a cui sono stati sottoposti nelle scorse ore. Sarebbero già oltre 4 mila i padovani sottoposti al tampone tra ieri e oggi, di cui circa 500 tra gli utenti dello Schiavonia. I due contagiati versano in gravi condizioni ed erano stati trasferiti nel reparto malattie infettive del polo centrale di Padova. Sempre nella città del Santo è stata allestita l’unità di crisi, in via degli Scrovegni.

In Altovicentino la conferenza dei sindaci dei comuni ha diffusi stamattina una nota e il video illustrativo predisposto dalla Regione Veneto, invitando i cittadini a non farsi prendere dal panico e da comportamenti irrazionali. “Affrontare con equilibrio e razionalità la situazione è un atto semplice – si legge nel testo firmato dal presidente Franco Balzi, sindaco di Santorso -, alla portata di ciascuno di noi. Le istituzioni sanitarie competenti stanno responsabilmente affrontando la questione e provvederanno ad aggiornare la popolazione e le altre istituzioni su eventuali sviluppi”.