Covid, Zaia: “Veneto a rischio zona rossa. Ho chiesto al governo la chiusura di tutte le scuole”

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“Il contagio sta crescendo, in Italia le terapie intensive hanno superato il 30% e c’è una percentuale di positivi sui tamponi è al 6,9%, in una settimana siamo passati da 41 mila a 56 mila casi in più. Vedremo cosa deciderà la Cabina di Regia, anche in base al decreto del Governo, ma siamo sul filo del rasoio della zona rossa”.

Lo ha confermato oggi nel consueto punto stampa il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha annunciato un protocollo per iniziare con i vaccini (Astrazaneca e Johnoson&Johnson).

In Veneto la percentuale di presenza della variante inglese è oltre il 70%, ma preoccupa l’effetto che potrebbero avere  le altre due varianti meno conosciute, ossia la brasiliana e sudafricana, “che hanno massacrato in centro Italia, in particolare Umbria, Toscana e Abruzzo” ha detto Zaia. “Rischiamo di essere nel contingente nutrito di regioni che passano al rosso” ha specificato Zaia. Il presidente della Regione ha spiegato che attualmente il Veneto ha un Rt di 1,28 e un’occupazione del 14% dei posti letto occupati in terapia intensiva (oggi 169 i ricoverati, contro 297 di rianimazioni non Covid), l’area medica è occupata al 17%, mentre l’incidenza  su 100 mila abitanti è salita a 194,4. “E’ un campanello d’allarme che si è acceso, ma non abbiamo pressione ospedaliera che ci porta a dire che non ce la facciamo più. La grande preoccupazione è non ripartire con una curva forte con una base di 195 casi ogni 100 mila abitanti”.

Zaia ha anche illustrato le richieste fatte al Governo nell’ultimo incontro: “Ho detto che preso atto della situazione problematica, dobbiamo venirne fuori velocemente. Non possiamo accollare colpe ai cittadini, stremati da un anno di restrizioni e problemi, in particolare economici: in Veneto abbiamo perso 60 mila posti di lavoro. Ho chiesto che si dia ai cittadini una comunicazione istituzionale che dia una prospettiva. La proposta del governo di usare il modello di dicembre: sarà in vigore dal 15 marzo al 6 aprile e prevederà la zona rossa nei festivi e prefestivi e c’è l’ipotesi di estendere l’arancione a tutta Italia, escluse le zone già rosse. Ho chiesto che davanti a queste misure si parli di chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Faccio appello quindi al governo che il tema dei congedi parentali e dei bonus baby sitter sia già previsto. E’ importante far vedere alle famiglie una luce in fondo al tunnel. Ho chiesto anche misure automatiche e che ci sia la possibilità di introdurre uno speaker ufficiale delle istituzioni che presenti la posizione scientifica. L’ultimo caso è il caos sulla vicenda del lotto di Astrazeneca ritirato. Quello che mi sento di dire è che è scientifico che ad oggi si deve dimostrare la correlazione fra due fatti”.

Vaccini

Sul versante vaccini, sono oltre 18 mila quelle inoculati in Veneto. Zaia ha annunciato un protocollo per le vaccinazioni aziendali: “Sui punti vaccini nelle aziende vogliamo farci trovare pronti: sarà una partenza piccola, a macchia di leopardo, riguarderà solo qualche grossa azienda all’inizio. Si utilizzerà solo Astrazeneca e Johnson & Johnson e il riferimento saranno i direttori generali delle Ulss: gli imput sono molti e non dobbiamo fare confusione. Tutto dipenderà ovviamente dalla quantità dei vaccini che avremo a disposizione. Appena riusciamo ad implementare questo piano, per il quale ringrazio tutti i soggetti interessati, con cui ho parlato anche stamane, potremo vaccinare categorie come gli addetti del turismo, o dell’artigianato. Inoltre abbiamo inserito la possibilità di vaccinare anche i familiari over60 dei lavoratori interessati. Potrebbe diventare un benefit di welfare aziendale. Vogliamo che la macchina vaccini vada al meglio, per questo abbiamo arruolato nuovi ingegneri gestionali, perché insieme ai clinici creino una organizzazione di tipo industriale, per budgettizzare di più”.