I pandori Melegatti vanno a ruba. Zaia: “sempre sulle tavole di veneti e italiani”

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La celebre confezione del pandoro Melegatti è tornata sugli scaffali dei supermarcati

Un dolce regalo di Natale, e una notizia “di mercato” che oltre a deliziare i palati più tradizionalisti allieta i lavoratori dello stabilimento veronese salvato da morte certa, grazie agli imprenditori vicentini Spezzapria. I 500 mila pandori prodotti a tempo di record dal nuovo corso della Melegatti appaiono e scompaiono come per magia dagli scaffali dei supermercati, e c’è chi addirittura chiede dove trovarli in vendita via social media attraverso un passaparola versione 2.0. Una caccia al – soffice e prelibato – tesoro, che coinvolge tanti “veneti e italiani” così come auspica anche per il futuro il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia.

Il presidente dell’ente regionale, infatti, esternato pubblicamente la sua soddisfazione per il fenomeno-Melegatti attraverso un comunicato stampa. “Si tratta di un grande regalo di Natale, da dedicare a tutti i lavoratori dell’azienda e da estendere, come buon auspicio e augurio, a tutti coloro che stanno vivendo un momento di difficoltà lavorativa”. Un successo
superiore a ogni aspettativa, che coinvolge la catena di distribuzione alimentare e del tutto inimmaginabile fino a tre mesi fa, quando l’ombra della definitiva chiusura sembrava ormai concretizzarsi in cruda – e triste – realtà. Salvataggio compiuto e rilancio del brand, quindi, iniziato sfornando mezzo milioni di dolci subito immessi nel mercato.

“Quella di Melegatti – aggiunge Zaia – è stata una vicenda sofferta, arrivata a un passo dall’epilogo peggiore, e risolta grazie alla determinazione ferrea dei suoi lavoratori e alla lungimiranza di un’impresa che ha creduto nella possibilità di un miracolo. Il resto l’ha fatto la gente che, capito con grande sensibilità il dramma vissuto, ha voluto dare il suo contributo acquistando tantissimi di quei Pandori che hanno rischiato di non esserci più, e che mi auguro invece ci saranno sempre sulle tavole dei veneti e degli italiani”.