Influenza aviaria, in Veneto danni per 500 milioni di euro

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L’influenza aviaria ha colpito pesantemente il Veneto è quindi il momento di leccarsi le ferite e fare i conti con i danni causati negli allevamenti. I focolai, che nelle settimane scorse ha decimato il numero di volatili, sembra aver rallentato la sua corsa e tutto lascia presagire ad un ritorno alla normalità. In totale si contano 250 focolai tra Verona, Vicenza, Padova e Rovigo con danni stimati per 500 milioni di euro. Il grande lavoro dei veterinari ha dato frutto nel contenimento dell’epidemia. In questo modo gli allevatori possono guardare al futuro per una ripartenza in sicurezza riprendendo le attività dì allevamento in quelle aree lontane dai focolai.

L’Influenza Aviaria che dopo l’Italia sta ora colpendo anche l’Europa non accenna ancora a fermarsi, anche se nelle ultime settimane si è evidenziata un’inversione di tendenza nella sua curva di diffusionespiega Coldiretti. – La velocità, ma anche le modalità diverse dal passato, con cui l’epidemia si è diffusa testimoniano l’alta patogenicità di questo virus. Conseguentemente è evidente la  difficoltà di  gestione di questa nuova epidemia. Per Coldiretti è fondamentale sin d’ora trovare soluzioni, non solo operative, ma anche economiche essendo fondamentale, oltre all’aspetto meramente sanitario, anche quello della solidità delle aziende colpite per scongiurare ulteriori effetti a danno di interi territori”.

Per sopperire a questa difficile situazione, Coldiretti si è fatta portavoce dei propri allevatori chiedendo, e ottenendo, uno stanziamento straordinario di 30 milioni di euro. Il fondo dedicato alle filiere verrà destinato esclusivamente alle carni bianche. Se si contano i danni calcolando sia il lavoro diretto che quello indiretto la cifra aumenta notevolmente, valutata in 1 miliardo e mezzo di euro. Il problema delle imprese, però, riguarda la liquidità, dopo essere rimaste senza allevamenti, faticano a far fronte agli impegni economici presi. Coldiretti in questo senso si è attivata chiedendo una moratoria sui mutui affinché gli istituti bancari possano dare un po di respiro.

Data l’entità degli aiuti da chiedere all’Unione Europea per ristorare le aziende avicole che stanno mettendo in campo tutti gli sforzi per contenere l’epidemia, Coldiretti sta seguendo l’attività dei servizi veterinari regionali al fine di  trovare soluzioni che permettano di ripartire con le attività dì allevamento quanto prima, in sicurezza, iniziando i riaccasamenti da quelle aree in cui i focolai sono lontani.

L’unità di crisi Ministeriale riunitasi nei giorni scorsi ha intanto dato il via libera agli interventi nelle zone polesane. Il passo successivoconclude Coldiretti –  sarà quello di chiedere di ripartire con le attività nelle zone colpite per step, a cominciare dalla fascia collinare veronese a nord dell’autostrada A4 e consentire la ripresa delle attività anche in quest’area sensibile mantenendo sempre il massimo il livello di attenzione”.