Lingua veneta, Bizzotto e Academia portano la questione in Europa

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“Tutelare  e valorizzare il veneto parlato da milioni di persone nel mondo”. è con questo obiettivo che l’eurodeputata leghista Mara Bizzotto, insieme con l’Academia de ła Bona Creansa, ha presentato nei giorni scorsi due interrogazioni alla Commissione Europea a Bruxelles che mirano a far riconoscere al veneto lo status di lingua, in base al fatto che già l’ha fatto l’Unesco e che essa sarebbe parlata ed in uso in tre Paesi dell’Unione Europea: Italia, Croazia e Slovenia.

Mara Bizzotto ricorda che l’Academia è un ente scientifico che opera in Veneto e nel mondo, e ha all’attivo il manuale accademico di lingua veneta edito con la prestigiosa Università di Francoforte e numerose collaborazioni ufficiali con istituzioni quali l’Unesco e con docenti di varie università di Francia, Repubblica Ceca, Cina e Brasile (Università Federale di Santa Maria e Università Federale del Rio Grande do Sul di Porto Alegre).

Con la prima interrogazione l’europarlamentare bassanese e l’Academia chiedono alla Commissione UE la possibilità di definire delle tutele “europee proprie”, a prescindere dalle iniziative dei singoli Stati membri, per le lingue minoritarie parlate in più Paesi, com’è il caso della lingua veneta, in base all’assunto. È noto infatti che il Veneto è lingua madre in ben 3 Stati dell’UE (Italia, Slovenia, Croazia). Con la seconda interrogazione invece chiedono alla Commissione UE “se la lingua veneta possa diventare materia di insegnamento scolastico, di ogni ordine e grado, anche universitario”, e “se possa essere utilizzata a livello istituzionale pubblico, negli uffici di Regioni e Comuni, poiché, pur non essendo ad oggi ancora riconosciuta e tutelata per legge dallo Stato italiano, l’uso della lingua veneta non è neppure vietato né appare possibile vietarlo per legge”.

“Oggi 7 veneti su 10 parlano e pensano in lingua veneta, ma quello che molti non sanno è che questa lingua non ha confini: nel mondo la parlano milioni di persone, e nel 2014 il Brasile ha riconosciuto, tra le lingue ufficiali, il cosiddetto “Talian”, chiamato anche “veneto-brasileiro”, la lingua dei veneti emigrati in Brasile – dichiara Mara Bizzotto -. Il veneto è una lingua con un immenso patrimonio storico-culturale certificato in secoli di storia e grandi potenzialità per il presente e il futuro. Per questo chiediamo che la cultura del multilinguismo nell’Unione Europea passi anche attraverso la tutela e la valorizzazione della lingua veneta”.

Per il Presidente di Academia de ła Bona Creansa, Alessandro Mocellin, “con queste interrogazioni è stato portata anche presso l’Unione Europea la questione della tutela e della valorizzazione della lingua veneta. Il modello Veneto, rappresentato in campo linguistico dal nostro dipartimento Academia de ła Łengua Veneta, sta guidando l’avanguardia di questa rivoluzione linguistica, culturale e sociale. Questo accade anche grazie alla sensibilità ed allo spirito di iniziativa di chi in campo scientifico, come molti docenti universitari, ed in campo istituzionale, come l’europarlamentare Mara Bizzotto, si impegna in questa giusta battaglia di civiltà, di verità e di realtà”.