Maltempo/Veneto, la situazione aggiornata. Nella notte ripristinato l’argine sul Laverda

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Nuova frana sopra Schio, su una via di collegamento tra SS Trinità e località Piane

L’allerta meteorologica rimane attiva fino alle 24 di questa era, come da bollettino Arpav e da protocolli di segnalazione da parte della Regione Veneto, ma la situazione generale relativa al maltempo che si è abbattuto in maniera intensa in particolare nel Vicentino e nel Veronese appare in progressivo miglioramento. All’indomani della fase più acuta affrontata, quella delle precipitazioni intense intermittenti di ieri, in particolare all’alba di martedì, i fa la conta dei danni e si procede alla risoluzione di problemi e criticità prendenti.

Nel sito lungo il corso del torrente Laverda, tra Sandrigo e Schiavon (vedi foto in basso), è stato rafforzato l’argine dal Genio Civile, impedendo ulteriori tracimazioni che ieri hanno portato anche alla chiusura per 4 ore della strada provinciale “Marosticana”. A Schio, in Altovicentino, si lavora per sulle frane cadute ancora in località Piane, che fu oggetto una settimana fa di un crollo di terreno e bosco attigui alle abitazioni, e alla pulizia e sgombero di cantine e locali sottosuolo nelle frazioni di Giavenale e Santissima Trinità. Nell’area pedemontana bassanese, tra Marostica, Bassano del Grappa e altri paesi vicini numerosi gli interventi di vigili del fuoco e Protezione civile, completati ieri e altri in corso.

A fornire un quadro generale della situazione meteo per le province più colpite è l’assessore regionale alla Protezione civile appunto, Giampaolo Bottacin, con le previsioni meteo alla mano, dopo i riscontri sulla notte appena trascorsa cha portato piogge sporadiche e isolate, al contrario della giornata precedente. “Le precipitazioni occorse hanno portato – si legge – ad un innalzamento dei livelli idrometrici nei bacini idrografici afferente alla pedemontana”. In alcune aree di montagna sono caduti circa 200 mm, 140 nel Bassanese, ovunque i canali e i torrenti hanno incrementato la porta d’acqua trascinando detriti a valle.

Per quanto concerne il Vicentino, il bacino di questi tempi più sotto osservazione è quello su cui insistono Bacchiglione e Retrone – da ricordare la riapertura dei bacini di laminazione intorno al capoluogo berico sia per quelli “a sfioro” in automatico sia ad azionamento meccanico – dove registrano dei livelli oltre la prima soglia di allerta, ma in costante decremento. A Longare, invece, dopo lo scorrimento oltre la città di Vicenza, la piena è stata osservata nella notte, con valori da seconda soglia, a Montegalda il corso del fiume si avvicina alla terza. Non pare preoccupare il Brenta, ingrossato ma in diminuzione in termini di portata delle correnti.

Le previsioni aggiornate fino al pomeriggio (alle ore 16) di mercoledì indicano la ripresa di isolate situazioni caratterizzate da piovaschi nelle prime ore della giornata, poi formazione di rovesci o temporali che saranno da locali a sparsi dalla tarda mattinata.