Pfas, Regione ha varato i nuovi limiti per il Veneto. Sono i più restrittivi d’Europa

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Come annunciato nei giorni scorsi, la Giunta regionale del Veneto ha deliberato oggi nuovi limiti (i più restrittivi d’Europa) per la presenza di sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) nelle acque potabili, stanziando contemporaneamente un milione 200 mila euro, destinati agli Enti acquedottistici per il potenziamento dei filtri nei rispettivi impianti.

Ferma restando la competenza statale per la fissazione di valori per parametri aggiuntivi previsti dall’allegato I del Decreto Legislativo 31/2001, i valori provvisori di performance (obiettivo) delle sostanze perfluoroalchiliche per l’acqua destinata al consumo umano, nell’ambito territoriale regionale, fino a diverse e nuove indicazioni da parte delle autorità nazionali e sovranazionali competenti, sono quindi determinati in pari o inferiori a 90 nanogrammi per litro per “Pfoa+Pfos”, di cui il Pfos non deve essere superiore a 30 nanogrammi per litro ed i valori della somma degli “altri Pfas” deve essere uguale o inferiore a 300 nanogrammi per litro.

Si sono anche confermati i limiti di stabilire che per l’acqua destinata ad usi zootecnici, che restano quelli indicati dal parere del Ministero della Salute del 29 gennaio 2014: livelli di performance (obiettivo) per il Pfoa pari o inferiore a 500 nanogrammi per litro; Pfos pari o inferiore a 30 ng/l ; altri Pfas (somma delle rimanenti 10 sostanze Pfas) pari o inferiore a 500 ng/l come previsto dalla D.G.R. 854 del 13 giugno 2017.

La Regione ha inoltre deciso di avviare, nell’ambito della cosiddetta Zona Rossa, di intesa con il Consiglio di Bacino Veronese, il Consiglio di Bacino Valle del Chiampo e il Consiglio di Bacino Bacchiglione e con gli enti gestori (Acque Veronesi, Acque del Chiampo, Medio Chiampo, Acque Vicentine, Centro Veneto Servizi), una serie articolata di interventi, coordinata dalla Direzione Difesa del suolo, finalizzata a sperimentare, nell’arco temporale di sei mesi, tecnologie di trattamento per le riduzioni dei carichi inquinanti sulle risorse idriche captate (in forza delle misure di controllo sulle emissioni delle contaminazioni ambientali), con l’obiettivo di perseguire, per l’acqua destinata al consumo umano valori di perfomance (obiettivo) per “Pfoa+Pfos” pari o inferiori a 40 nanogrammi per litro, mantenendo l’obiettivo tendenziale delle virtuale assenza delle sostanze citate.