Ricerca del Registro Tumori Veneto su Covid e cancro: aumenta il rischio di complicanze

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Il mondo dell’oncologia veneta ha studiato il rapporto tra tumori e Covid-19, pubblicando una ricerca sulla rivista Nature Cancer: 84.246 veneti sono stati per questo sottoposti fra febbraio e marzo 2020 al tampone per la ricerca del virus e dalle analisi è emerso che il rischio di infezione nei pazienti oncologici è simile a quello della popolazione che non ha contratto l’infezione.

Nei pazienti oncologici positivi al nuovo Coronavirus è però sensibilmente maggiore il rischio di complicanze (come ricoveri e decessi), più frequenti nei pazienti con diagnosi di tumore più recente (negli ultimi due anni), ma rispetto alla popolazione generale il rischio è rimasto più elevato anche in quelli con una diagnosi più lontana nel tempo.

Il dato emerge nella Giornata mondiale contro il cancro, che cade oggi e nel quale la Regione ha annunciato un nuovo primato per il suo Registro Tumori del Veneto (Rtv), divenuto il primo in Italia a ottenere la certificazione di qualità Iso 9001:2015, un percorso di verifica di tutte le procedure adottate, degli strumenti di divulgazione dei risultati e dell’aggiornamento professionale del personale. All’Rtv l’Azienda Zero affida la registrazione di tutte le diagnosi di tumore nella popolazione della regione. Un’eccellenza, tanto che lo scorso anno, ha concluso un progetto unico tra le Regioni più popolose d’Italia: la registrazione centralizzata dei tumori in tutti i cinque milioni di cittadini veneti.

“La certificazione è un grande risultato – dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia – per il quale ringraziamo direttore scientifico Massimo Rugge e tutto il suo staff che ha condotto, e continuerà a condurre, un lavoro prezioso, perché raccogliere, conoscere, aggregare e valutare i numeri e le tipologie delle neoplasie che colpiscono i veneti e le venete, è fondamentale sia per programmare le azioni via via da attuare, sia per aiutare i clinici a definire cure sempre più incisive. L’Rtv è un fiore all’occhiello di tutta la sanità veneta e nazionale e il lavoro sulla correlazione tra cancro e Covid ne è una dimostrazione lampante”.

Per l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin “lo sforzo del personale sanitario durante la pandemia è stato in gran parte dedicato a monitorare i numeri della infezione Sars-CoV-2, ma non sono state trascurate le aree critiche della sanità regionale e l’oncologia, in particolare. Questo dà la misura della solidità di struttura del sistema. È per questo che accolgo con piacere la proposta del direttore scientifico del Registro, che pone il prossimo obiettivo nella realizzazione di un Consorzio dei Registri Tumori del Nord-est, per prepararsi da protagonista alla prossima realizzazione del Registro Tumori Nazionale”.

“Questo risultato – afferma il professor Rugge –  è motivo di orgoglio: vediamo riconosciuta con una certificazione di standard internazionale la qualità del lavoro che svolgiamo. Il successo di questa certificazione è merito di un gruppo di lavoro eccellente, ambizioso e proiettato verso una realtà sanitaria che fa onore alla Regione del Veneto. È una notizia che vogliamo condividere con tutta la popolazione del Veneto”.

I dati sull’incidenza dei tumori in Veneto

Fra il 2013 e il 2017 in Veneto sono stati diagnosticati 30.918 nuovi casi di tumore maligno (16.168 nei maschi e 14.750 nelle femmine), con una modesta (ma benvenuta) riduzione rispetto ai 31.688 registrati nel 2016. Le sedi maggiormente colpite nelle donne sono mammella, colon-retto, polmone e utero. I tumori più frequenti negli uomini sono quelli della prostata, colon-retto, polmone e vescica.

L’efficacia delle attività di prevenzione e di diagnosi precoce attuate in Veneto mettono in luce una riduzione progressiva dei tumori del colon-retto, della prostata, del polmone nei maschi. Rimane costante il numero dei tumori della mammella. “Nel Veneto, l’adesione allo screening per il tumore della mammella è già tra le migliori della nazione, ma dobbiamo fare e faremo di più per le donne del Veneto: campagne per promozione della diagnosi precoce, facilitazione del rapido accesso alle terapie, aiuti alla ricerca”, commenta l’assessore Lanzarin.