Zaia: “Inspiegabile il crollo drastico dell’epidemia in Veneto. Resteremo in zona gialla”

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«Abbiamo Rt e dati che non fanno pensare a un cambio di zona. Immagino quindi che venerdì sarà confermata la zona gialla». A dirlo oggi nel consueto punto stampa a Marghera sull’epidemia da Covid-19 è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha sottolineato anche che l’andamento del virus appare «più repentino rispetto a prima, ora c’è anche il livello dello scenario. Siamo ancora più chiamati alla responsabilità».

I dati. 629 i positivi rilevati in Veneto nelle ultime 24 ore, con una incidenza molto bassa, che si attesta all’1,61% (rispetto al totale dei tamponi giornalieri). I positivi sono quasi 314 mila dall’inizio del contagio, con quasi 6 milioni di test fatti. Gli attualmente positivi sono 30.360 (quattromila in meno in 24 ore): dieci giorni fa erano quasi 90 mila. I ricoverati negli ospedali veneti sono 2.069, sostanzialmente uguali al numero del 31 marzo 2020. Di questi, le persone attualmente in terapia intensiva sono in tutto il Veneto 211, mentre sono 1.858 quelli in area non critica: “La pressione ospedaliera è in deciso calo” spiega Zaia. I morti complessivamente sono dall’inizio 9.103 (+57 in 24 ore). I dimessi dall’inizio della crisi sono 14.541.

La curva è inspiegabile – sottolinea Zaia – con un’ascesa repentina e un crollo drastico. Abbiamo iniziato le vere restrizioni dal 24 dicembre, con una misura natalizia che prevedeva le zone arancioni nei giorni feriali e le zone rosse nei prefestivi e festivi: 10 giorni di zona rossa e gli altri arancione. La curva dell’infezione in Veneto ha toccato il picco a dicembre, e dal primo gennaio la curva ha po iniziato a crollare; è improbabile che sia causata da una restrizione di 15 giorni prima. L’ospedalizzazione ha fatto sostanzialmente un’inversione, a condizioni inalterate; non sto dicendo che le restrizioni non servono, ma è innegabile che la curva ha iniziato a calare dopo soli sette giorni”.

Sul versante della scuola, per il Presidente della Regione “le misure funzionano, e ripagheranno sul tema dell’infezione. Resteremo tre settimane al 50% e poi valuteremo che step realizzare per aumentare la didattica in presenza fino alle quote massime, anche se decreto prevede un massimo del 75%”. Zaia ha anche annunciato per venerdì la presentazione di un piano di sanità pubblica sulle scuole che ha definito “innovativo”, con tamponi a campione. Su questo versante, da lunedì si passerà alla modalità che prevede il tampone senza quarantena delle classi nelle quali si rilevasse un caso Covid. Adesso il rischio che il contagio secondario crei un cluster scolastico è minore. E questo giustifica anche l’aver procrastinato la chiusura scuole di un mese” ha concluso Zaia, che ha ringraziato gli studenti per come si stanno comportando.

Infine Zaia ha annunciato che il dottor Rigoli ha concluso lo studio sui test Covid fai da te e che ora tutta la documentazione verrà inviata per la validazione: “Il test funziona” ha concluso Zaia.