Dal minuto di silenzio in suo omaggio all’ultimo saluto: oggi l’addio a Mirko Pelizzer

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Un calcio del destino, e un pallone che improvvisamente e inspiegabilmente si sgonfia, proprio su quel prato – la vita – che evoca ricordi da bambino, di grandi imprese di partite vinte all’ultimo minuto recupero e cocenti delusioni, a volte sconfitte ingiuste. Che a soli 25 anni non sono nemmeno così tanti, ma pur sempre intimi e preziosi. Mirko Pelizzer, quel calcio, lo ha subito in un venerdì sera dedicato allo sport e al divertimento con i compagni di squadra, lo scorso 24 gennaio: per chi è “del mestiere”, un tackle da tergo di quelli più sleali e inaspettati, da cui è impossibile difendersi e prepararsi in anticipo. Infido e subdolo, lo hanno chiamato ictus, uno di quegli avversari che non dovrebbero trovarsi contro mai, e men che meno alle spalle, in un campo di pallone. E non è bastato un cartellino rosso al S. Bortolo di Vicenza per scacciarlo del tutto.

Nessuno era preparato, infatti, intorno a Mirko, nessuno poteva presagire che si giocasse già il tempo di recupero, l’ultima chance, in una stanza di rianimazione in ospedale nei giorni seguenti, fino al triplice fischio di venerdì scorso. Dopo 20 interminabili giorni di speranze appese a un filo tenue, e il giorno del 26° compleanno trascorso l’8 febbraio in ospedale, mentre in corsia si alternavano a decine a rivolgergli un pensiero di auguri.

Il tifo, quello sì non è mai mancato fino all’ultimo istante, di tutto il calcio vicentino. La “v” verde speranza disegnata sui volti di compagni e avversari, gli striscioni con il nome di Mirko scritto grande come il cuore di chi ha pregato per lui e la sua famiglia, le dediche speciali. E, infine, il mesto minuto di silenzio di domenica, su tutti i campi del calcio e anche del calcio a 5, che praticava in estate. Con la sua squadra, il Telemar S. Paolo Ariston, che avrà davvero il 12° uomo in campo ad ogni partita, a seguirla dall’alto.

Oggi, martedì 18 febbraio, si celebra il rito religioso di commiato a Bolzano Vicentino, paese dove Mirko ha trascorso gli anni della crescita e mosso i primi calci. Della stagione 2002/2003 il suo primo tesseramento nelle fila del Berton Bolzano. L’appuntamento per il saluto solenne è alle 15, nella chiesa di Santa Maria. Ora il tifo di tutti sarà rivolto ai genitori, Manuela ed Eliseo, incessantemente al capezzale del giovane figlio in questi giorni “sospesi” tra dramma e speranza, e ai fratelli Stefano e Luca, insieme ai nonni e a chi insieme a loro dovrà vincere un’altra partita, quella dell’accettazione di una realtà meno soffocante se condivisa, se alleviata da abbracci e parole genuine di conforto nel giorno dell’addio a Mirko, di cui rimangono smaglianti sorrisi nelle foto (una apparsa sul tabellone luminoso dello stadio Menti), ricordi indelebili in chi lo ha incontrato, intime emozioni nel profondo dei cuori.

Nel corso del funerale saranno raccolte delle offerte benefiche da devolvere all’associazione Unico 1.