Coronavirus, tre casi lievi anche nel vicentino. Zaia: “Lunedì riaprano le scuole”

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Le tende della protezione civile allestite all'esterno dell'ospedale di Bassano

116 casi accertati di cui metà asintomatici, 2 decessi, 2 dimissioni. Sono questi i dati aggiornati dell’epidemia da Covid-19 in Veneto alle ore 12 del 27 febbraio. Li ha resi noti nel quotidiano punto stampa il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, con dati ritoccati poi alle 15.30 da un nuovo aggiornamento.

Tre casi lievi anche nel Vicentino. Le tre persone risultate positive sono in isolamento domiciliare e appartengono al territorio dell’Ulss 8 Berica, residenti in provincia: tutti e tre avevano contattato il numero verde segnalando leggeri sintomi. Due i casi attribuibili al cluster di Vò Euganeo, il terzo sarebbe legato invece alla situazione epidemica lombarda, frequentata per motivi di lavoro. Ad oggi sono 130 i tamponi eseguiti all’ospedale di Vicenza: 91 sono negativi, 36 in attesa di risposta. Allestite intanto all’esterno degli ospedali di Santorso, Bassano e Noventa alcune tende attrezzate della protezione civile, destinate alla prevenzione e al pre-triage, in caso di necessità (attualmente sono chiuse): una tenda è stata montata fuori dal nosocomio di Noventa Vicentina, due a Santorso e due a Bassano. All’ospedale di Vicenza, invece, si sta allestendo una struttura prefabbricata,  nel sottoportico delle ambulanze, davanti al pronto soccorso, chiamata “camera calda”.

Intanto da ieri all’ospedale San Bortolo di Vicenza è entrato in funzione un laboratorio analisi specifico per verificare la positività o meno al coronavirus e non sarà quindi più necessario inviare le provette a Padova. A Vicenza potranno afferire anche i campioni provenienti dal resto della provincia.

Riunione stamane a Thiene fra una rappresentanza dei sindaci e assessori di 24 comuni e i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana. “Abbiamo stabilito un raccordo sempre più stretto fra attività dell’Ulss e Comuni – spiega Franco Balzi, presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto 2 – al fine di avere posizioni omogenee riguardo all’applicazione delle restrizioni previste dall’ordinanza ministeriale”. Domani alle 11 è prevista nella sede della Provincia di Vicenza una riunione con i rappresentanti degli enti locali: sarà dedicata in particolare al tema dell’eventuale riapertura delle scuole.

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Pubblicato da Regione del Veneto su Giovedì 27 febbraio 2020

“Per ora i dati sono contenuti e nella norma, l’andamento e la gestione dell’emergenza sono positivi, al momento. Lavoriamo per un rapido ritorno alla normalità” ha affermato sempre stamane Zaia, che poi si è soffermato sulla questione dell’ordinanza che limita tutta una serie di attività e impone la chiusura delle scuole fino al 1 marzo: “Io penso che l’ordinanza debba essere revocata e che le scuole debbano riaprire lunedì. In Veneto non abbiamo fatto coprifuoco, non abbiamo chiuso aziende e locali, solo musei, scuole, discoteche e cinema”.

Il presidente della Regione Veneto è poi tornato – dopo la riunione di ieri con le categorie economiche – sulle difficoltà per l’economia veneta a causa del Coronavirus. “Il vero tema è quello delle ripercussioni economiche, e questo non dipende da una ordinanza – ha spiegato -. Dipende dal fatto che il mondo intero è terrorizzato”.

“Quando chiedevamo l’isolamento fiduciario per chiunque tornasse da zone infette – ha poi affermato in una intervista radiofonica – i ci siamo presi dei razzisti. Ma ora non è il momento delle polemiche. Mi viene da sorridere perché alcuni paesi che ci vedono come degli appestati hanno delle sanità che non sono neanche paragonabili alla nostra. Il Governo deve farsi valere in Europa: dobbiamo pretendere dei livelli di reciprocità alle frontiere, non è che noi possiamo accettare tutti e gli altri no, ne va della credibilità del nostro paese. Si sappia che se il Veneto, la terra del Pil, va in recessione a causa delle conseguenze del coronavirus, l’Italia fallisce”.