Schianto mortale di Rettorgole, fuori pericolo la 25enne salvata dai sub

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Al terribile lutto per la scomparsa di Davide Pilotto, 23enne morto tragicamente nell’incidente di strada Lobia all’alba di mercoledì mattina, fa da parziale consolazione la notizia che almeno la passeggera coinvolta nella drammatica uscita di strada sarebbe stata dichiarata fuori pericolo dopo il ricovero d’urgenza nel reparto di rianimazione del San Bortolo. Si tratta di una ragazza di 25 anni da compiere residente Rettorgole di Caldogno, C.M. le sue iniziali, sopravvissuta quasi per miracolo grazie all’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco.

La manciata di centimetri d’aria residua rimasta nell’abitacolo, unitamente alla rapidità dei soccorsi portati in campo dal corpo speciale dei vigili del fuoco e successivamente dal personale medico sanitario del Suem, le hanno di fatto salvato la vita.

All’apprensione per il suo ricovero in terapia intensiva è seguita poi, nel pomeriggio di ieri, il sollievo per il migliorare delle sue sue condizioni di salute generali e il trasferimento in un altro reparto per curare le contusioni riportate nel volo giù dal ponticello. Si riprenderà nel fisico, dopo una paziente riabilitazione, anche se dovrà superare un trauma psicologico imponente e il dolore per la perdita di un amico che la stava riaccompagnando a casa, dopo una serata trascorsa a Jesolo in un locale da ballo. Altre due più giovani amiche, di Vicenza, erano scese dall’Opel Insigna ora distrutta dall’impatto, solo pochi minuti prima del tragico destino che attendeva Davide. C’era lui al volante dell’auto finita nel torrente Orolo intorno alle 6 del mattino, un’alba appena accennata di un giorno di dolore.

Le dinamiche da ricostruire riguardo il dramma sono affidate alla Polizia stradale. E’ certo che nessun testimone abbia assistito a quei concitati attimi in cui la vettura ha sbandato, travolgendo delle transenne apposte in prossimità del piccolo viadotto in virtù di un precedente sinistro stradale, finendo nel corso carico d’acqua a causa delle piogge recenti. Una doppia infausta fatalità che ha forse concorso all’esito della disgrazia. Un tratto in semicurva, immerso nella campagna tra località Maddalene di Vicenza e la frazione di Caldogno, dove Pilotto avrebbe perso il controllo dell’Opel, forse per distrazione o per un colpo di sonno mentre ormai era vicino al luogo dove avrebbe salutato l’amica che stava riportando a casa. A chiamare i soccorsi è stato un residente del posto, svegliato di soprassalto da un forte botto udito dall’esterno. Anche grazie a lui, la ragazza che sedeva sui sedili posteriori, forse addormentata in quel frangente, potrà continuare a vivere.

Per il conducente, invece, che avrebbe compiuto 23 anni in autunno, non c’è stato nulla da fare. Se ne sono resi conto subito i vigili del fuoco: essi non hanno potuto far altro che estrarre il corpo dall’abitacolo e appoggiarlo sulla riva e coprirlo con un un telo, dopo aver tratto in salvo la ragazza. Solo un’eventuale esame clinico potrà chiarire se il calciatore, dal fisico statuario e che giocava nel ruolo di portiere (Calidonense, Malo, Maddalene e Isola i team dove era stato tesserato), sia deceduto in seguito ai traumi riportato nell’impatto o per annegamento. Oltre ai genitori Eliana e Alessandro e a due fratelli, Davide, padre da 6 mesi, lascia la compagna che gli ha dato un figlio. Il vuoto provocato dalla sua prematura scomparsa ha pervaso anche le comunità di Caldogno, luogo della sua infanzia, e di Motta di Costabissara (dove viveva negli ultimi anni) e tutto il mondo del calcio dilettantistico vicentino. La data delle esequie sarà resa nota nei prossimi giorni.