Covid-19, al San Bortolo altri 24 posti letto per i malati. Tamponi, arriva l’esercito – VIDEO

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Negli ospedali dell’Ulss 8 Berica sono sotto pressione più le aree Covid dei reparti (in medicina, pneumologia, geriatria) piuttosto che la terapia intensiva. Tanto che si sta predisponendo una nuova area dedicata ai pazienti positivi in medicina.

Sono i dati resi noti lunedì dal direttore generale Giovanni Pavesi insieme al direttore sanitario Salvatore Barra, per fare il punto sulla situazione epidemiologica della Covid-19 nell’Ulss 8.

All’ospedale San Bortolo di Vicenza i posti letto in area non critica sono ad oggi occupati all’84% (63 su 75), per questo ne sono stati predisposti altri 24 in un’area Covid in medicina. Un po’ più contenuti i numeri dei posti letto occupati in terapia intensiva: ne sono occupati 13, ne rimangono altri 7. Nel dettaglio, come ha illustrato Barra, i 39 posti del reparto malattie infettive ha ancora 10 posti liberi, pneumologia li ha riempiti tutti e 12, l’area covid in geriatria, composta da 24 posti letto, ne ha occupabili ancora solo due. E’ stato quindi predisposta una nuova area in medicina, con 24 posti letto pronti a ricevere nuovi pazienti positivi che necessitano di ricovero.

Per quel che riguarda gli altri due ospedali dell’Ulss 8 “sporchi” , ossia che ospitano contagiati, a Noventa su 20 posti letto ne sono occupati 17 (qui giungono i pazienti che anno superato la fase più critica, prima delle dimissioni), mentre all’ospedale San Lorenzo di Valdagno il reparto Covid ad oggi ha 21 posti occupati sui 28 disponibili.

Fatta la somma complessiva, siamo a 114 ricoverati nell’Ulss 8. “Siamo in allarme, ma abbiamo ancora margine per ricoveri. Se il trend cresce, in settimana dovremo comprimere alcune attività. La Regione a giorni dovrebbe aprire gli ospedali Covid, che per il vicentino sarà Santorso, quindi previo protocollo con l’Ulss 7 porteremo là anche i pazienti della nostra Ulss” spiega Pavesi.

Il direttore generale ha anche ricordato l’importanza dell’attivazione a livello nazionale dell’accordo con i medici di base per l’esecuzione dei tamponi: “In settimana l’accordo verrà definito a livello aziendale, ma abbiamo già 40 medici di medicina generale che effettuano tamponi. Abbiamo anche chiesto alla Regione che ci indichi lo standard di attrezzaggio per ogni medico”. Per far fronte alla gran mole di tamponi (notevoli le file la scorsa settimana) la Protezione Civile nazionale ha messo a disposizione di tutte le Ulss due squadre di sanitari dell’esercito, che saranno collocate una a Vicenza e una a Valdagno, forse già da mercoledì (l’Ovest Vicentino rimane la zona più sotto pressione rispetto al contagio).

Pavesi ha anche ammesso che il problema maggiore, rispetto al tracciamento dei casi positivi, è quello informatico: “Il laboratorio di microbiologia è sotto pressione, più di quanto lo siano i reparti con i ricoverati. Per questo sono in arrivo, oltre ai 9 esistenti, altri 9 addetti, fra medici in formazione e infermieri, e altri 14 sono in fase di assunzione a tempo determinato. Contiamo di riportare presto a 2-3 giorni i tempi di risposta e tracciamento dei contagiati da parte del Servizio igiene pubblica”.

Che la seconda ondata preoccupi più della prima è un dato raccontato dallo stesso Barra: in primavera complessivamente i dipendenti dell’Ulss positivi furono 150, ora in un mese sono già un centinaio.