Crescita lenta, prezzi più alti e diffidenza verso l’on line: turismo vicentino in rete per accelerare


Fare sistema per accelerare una crescita, quella del turismo nel Vicentino, che seppure esistente appare ancora lontana dalla dinamicità di altri territori. Con questo obiettivo nell’ultimo anno la Consulta turismo del territorio – frutto dell’accordo di collaborazione tra Provincia di Vicenza, Ogd Montagna Veneta, Ogd Pedemontana Veneta e Colli, Ogd Terre Vicentine e Camera di Commercio di Vicenza – ha lavorato per identificare le aree con maggiore potenzialità e allo stesso tempo i punti deboli dell’offerta turistica locale, individuando gli ambiti strategici di intervento. Un lavoro che gli attori del settore ritengono fondamentale e propedeutico alla definizione di quello che sarà un vero e proprio catalogo di prodotti turistici vicentini.
Proprio per fare il punto sull’attività svolta negli ultimi mesi e alle prossime azioni in programma, oggi si è tenuto in Camera di Commercio un incontro che ha visto la presenza del presidente dell’Ente Camerale Giorgio Xoccato, del presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, di Francesco Gonzo in qualità di consigliere provinciale con delega al Turismo, e dell’esperto Josep Ejarque che ha illustrato il Destination management plan (Dmp) provinciale e i rappresentanti delle Organizzazioni generali di destinazione vicentine.
Il turismo vicentino nel primo semestre
Il tutto sullo sfondo di dati dell’Osservatorio Federato Turistico Regionale (Oftr) che, come anticipato, nel II trimestre dell’anno hanno mostrato una dinamica contrastante. Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio, la variazione media del fatturato rispetto a un anno fa è pari a circa +1,6%, un dato più basso della media veneta (+2,3%) e lontano dalle crescite di province turistiche come Belluno (+7,7%) o Verona (+4,6%). La performance è invece simile a quella di Treviso e leggermente migliore di Venezia. Questa moderata espansione riflette un tessuto imprenditoriale in cui la ristorazione, settore con aumenti più contenuti, pesa in modo significativo e in cui manca il forte traino stagionale delle località balneari, del lago di Garda o delle Dolomiti.
Diverso il quadro dei prezzi di vendita: Vicenza registra un incremento medio del 3,1%, il più alto della regione, a fronte di un +2,7% veneto. Si tratta di un segnale di strategia difensiva: le imprese hanno alzato i listini per tutelare i margini in un contesto di volumi poco vivaci. Se da un lato questo sostiene i ricavi, dall’altro può comprimere la domanda se non accompagnato da un rafforzamento della visibilità commerciale.
Sul fronte digitale emergono le criticità maggiori. Solo il 21,7% delle imprese vicentine del settore turistico dichiara di vendere i propri servizi anche online, contro una media regionale del 27,6% e valori decisamente più alti a Venezia (35,2%) e Belluno (36,9%). Anche la quota di fatturato generata dal canale internet è tra le più basse del Veneto: circa il 19% sia nel primo trimestre sia in quello in esame, contro un dato regionale che è salito dal 31,8% al 37%. Questo gap frena la capacità di intercettare clientela estera e di reagire rapidamente alle variazioni della domanda.
Le prospettive occupazionali offrono invece un segnale moderatamente positivo. Il 10,7% delle aziende vicentine prevede nuove assunzioni in vista dell’autunno, una percentuale superiore alla media veneta del 7,9% e seconda solo a Padova. È un indicatore di fiducia, probabilmente legato al mercato interno, pur senza picchi stagionali.
Nel complesso, il settore turistico e della ristorazione vicentino si trova quindi in una fase di transizione: fatturato in crescita lenta ma prezzi sostenuti, digitalizzazione ancora da sviluppare a pieno e una certa vivacità sul fronte del lavoro. Rafforzare la presenza online, proporre pacchetti mirati a specifici prodotti turistici (quelli indicati nel DMP) e costruire una governance più coordinata appaiono le leve principali per sostenere la domanda.
La provincia di Vicenza verso un’offerta turistica coordinata e competitiva
In questo contesto si inserisce il lavoro della Consulta turismo del territorio (Ctt), finalizzato a valorizzare e promuovere l’offerta turistica dei territori vicentini. L’ambizione è duplice: incrementare la visibilità della provincia sui mercati nazionali e internazionali e attrarre nuovi flussi turistici. Tra le criticità emerse, spicca la frammentazione dell’offerta turistica, legata a una percezione ancora poco definita dei prodotti turistici vicentini a livello globale. Per superare questa sfida, la strategia condivisa punta a costruire un sistema coeso e competitivo, attraverso la creazione di proposte e prodotti turistici trasversali, capaci di rappresentare al meglio le peculiarità dei diversi territori.
In una prima fase, l’offerta si concentrerà su tre macro-ambiti: il turismo bike e outdoor, valorizzando la rete di ciclovie e cammini, la vocazione slow&active e le potenzialità geomorfologiche della provincia; il turismo enogastronomico, promuovendo le produzioni tipiche e i luoghi simbolo della tradizione, dalle malghe al celebre baccalà alla vicentina; ed infine il turismo culturale, con un focus sulle ville venete e palladiane, patrimonio unico e identitario del territorio. Il processo di sviluppo dell’offerta vedrà le tre Ogd lavorare in sinergia, sotto il coordinamento e con il sostegno della Camera di Commercio di Vicenza, in un percorso partecipativo che coinvolgerà direttamente gli operatori turistici locali.
Nelle prossime settimane saranno avviati tavoli di lavoro nei territori, per co-creare un “catalogo dell’offerta” solido, identitario e rispondente ai trend del turismo contemporaneo. Questo catalogo verrà successivamente promosso sui principali mercati target. L’obiettivo a lungo termine è ambizioso: costruire un sistema turistico provinciale capace di affermarsi come destinazione unica riconoscibile e competitiva, pur mantenendo le specificità dei territori, ma abbandonando campanilismi e frammentazioni, per puntare su una visione strategica condivisa. Uno strumento fondamentale è il Destination Management Plan (Dmp), richiesto dalla Regione Veneto, elaborato proprio in queste settimane.
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