Donna chiama Donna e LILT unite per offrire servizi sanitari gratuiti a quante sono in difficoltà

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Cesare Benedetti, Matteo Tosetto e Maria Zatti durante la firma a Palazzo Trissino

Sono sempre di più le richieste di aiuto da parte di donne in difficoltà. Alla luce anche di questo bisogno che la Lega Italiana Lotta ai Tumori Vicenza e Donna chiama Donna, associazione che gestisce anche il Centro Antiviolenza (Ceav) del capoluogo, ha siglato una convenzione utile per offrire servizi sanitari gratuiti a quante necessitano.

“Le donne vittime di violenza o in situazioni di disagio sono spesso scoraggiate e sfiduciate verso se stesse e verso il futuro, – ha spiegato Maria Zatti, presidente di Donna chiama Donna – ripartire dalla propria salute e dal proprio benessere può essere la strada della ripresa. Spesso, infatti, queste persone sono impossibilitate ad accedere al Sistema Sanitario Nazionale, altre volte non hanno le informazioni necessarie per far fronte ai propri bisogni in materia di salute, qui diventa davvero essenziale il ruolo di LILT Vicenza che può seguirle e guidarle in situazioni quanto mai delicate e difficili. Da qualche anno collaboriamo insieme in modo molto attento e ora questa convenzione ufficializza questa importante sinergia”.

Donna chiama Donna raccoglierà queste istanze e provvederà ad aiutare nella prenotazione delle visite mediche, mentre LILT Vicenza si impegnerà a consigliare e fornire gratuitamente accertamenti sanitari ambulatoriali di prevenzione oncologica, tra cui visite dermatologiche, ginecologiche, ecografie, visite senologiche ma anche percorsi nutrizionali e anti fumo. A tutti gli effetti si creerà così una rete che coinvolgerà anche i medici di famiglia ai quali le pazienti dovranno comunicare i referti.

“LILT Vicenza, in linea con le direttive nazionali, ha come obiettivo prioritario la diagnosi precoce e la conoscenza delle malattie oncologiche femminili e maschili. Collaborare con Donna chiama Donna è un’occasione per offrire sostegno a donne in difficoltà e lo facciamo molto volentieri. – ha sottolineato il presidente Cesare Benedetti – In questi anni LILT sta promuovendo anche fra i giovani studenti di scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado l’educazione a una vita salutare, la lotta al tabagismo, l’attenzione al comportamento alimentare, la promozione dell’attività fisica e la conoscenza dei fattori di rischio evitabili per l’insorgenza della malattia tumorale, toccando, con percorsi specifici, temi delicati come affettività e sessualità, alimentazione e dipendenze”.

“Il comune di Vicenza – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – plaude alla convenzione tra LILT e Donna chiama Donna perché questa iniziativa dimostra ancora una volta come il lavoro di rete tra le risorse del territorio possa tradursi in servizi molto concreti, in questo caso a favore delle donne in difficoltà. Del resto le situazioni di dipendenza economica che molto spesso accompagnano i casi di violenza domestica rendono difficile, per le vittime, occuparsi della propria salute. E allora poter accedere a consulenze gratuite diventa davvero l’unico modo per accedere alla prevenzione che, soprattutto in campo oncologico, è fondamentale”.

Nel 2021 di Donna chiama Donna i dati contano 164 donne seguite in presenza oppure online, di cui 81 nuovi casi. E’ indicativo considerare che l’età di chi chiede aiuto va dai 21 agli 83 anni; si tratta per la grande maggioranza di italiane; contattano Donna chiama Donna non solo da Vicenza e provincia ma anche da altre città e regioni per avere consigli su problematiche personali, psicologiche, economiche e per conflitti famigliari. Il servizio AMA, e cioè il gruppo di AutoMutuoAiuto sulle dipendenze affettive, è stato duplicato nel 2021 e mantenuto online poiché vi partecipano donne da varie regioni italiane che non trovano questi servizi nel proprio territorio.

Anche i dati del Centro Antiviolenza di Vicenza confermano il preoccupante aumento di casi di violenze domestiche: nel 2021 sono state seguite 246 donne, 206 Vicenza e 40 ad Arzignano, mentre nel 2020 le donne seguite sono state complessivamente 223. Per quanto riguarda il 2022, confrontando i soli dati di gennaio a Vicenza nel 2021 erano 111 i casi seguiti, quest’anno sono già 120, di cui 55 hanno portato a una denuncia, 48 riguardano donne economicamente indipendenti e 74 sono di nazionalità italiana. I casi in carico ad Arzignano in questo primo mese sono 35 di cui 14 già sfociati in denunce, 13 economicamente indipendenti, 20 relativi a donne italiane.