Convocato dai carabinieri per testimoniare si presenta ubriaco, poi si mette al volante

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Episodio ai limiti del grottesco quello avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri presso la tenenza dei carabinieri di Dueville, dove un vicentino di circa 60 anni si è presentato per offrire la propria testimonianza relativamente a un fatto oggetto di indagine non meglio specificato. Peccato che l’uomo, che vive a Caldogno, era arrivato all’appuntamento con un giorno e mezzo di ritardo rispetto alla convocazione presso la sede dell’Arma, e soprattutto in stato di evidente alterazione da alcol. Era atteso infatti la mattina di mercoledì 8 gennaio. Il “piantone” in accoglienza non ha potuto che accorgersi subito di trovarsi di fronte a una persona visibilmente ubriaca, invitando l’ospite ritardatario a ripresentarsi in caserma in condizioni più consone, ed evitare di rimettersi alla guida onde evitare di creare pericoli per se stesso e per gli altri.

Incurante del “consiglio”, che in realtà per il codice rappresenta un vero e proprio divieto e anche di questo dovrà rispondere l’uomo dal bicchiere facile, il sessantenne si è messo alla guida. Il tutto sotto gli occhi degli uomini in divisa che lo tenevano d’occhio dalla guardiola, stupiti per l’incoscienza dimostrata dall’imbelle automobilista. Per poi venire fermato, multato e successivamente pure denunciato a poche decine di metri da dove era partito, subito inseguito da una pattuglia.

Intercettato in via della Repubblica, la stessa dove si trova la tenenza dei carabinieri di Dueville, il cittadino calidonense è sceso dall’auto malvolentieri ed è stato sottoposto al test alcolemico. Che ha confermato i sospetti, fornendo una prova concreta di quanto ravvisato dal carabiniere in accoglienza: riscontrato un valore tre volte oltre la soglia consentita (1,50 mg/l), tanto da far scattare l’immediato sequestro del veicolo su cui si era messo al volante, la sospensione della patente di guida per 30 giorni oltre alla doppia denuncia per guida in stato di ebbrezza e rifiuto di obbedienza all’autorità.

Per tornare nuovamente a testimoniare sull’altro “caso” per cui era stato in un primo momento convocato in caserma, quindi, il 60enne dovrà per forza fasi accompagnare da qualcuno dopo aver consultato meglio la propria agenda, magari senza “far tappa” in qualche bar strada facendo. Per i reati commessi ieri, invece, la tappa obbligata sarà più probabilmente davanti a un giudice.