Minaccia di morte gli anziani genitori per estorcere loro denaro. Serviva per la droga

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Carabinieri di Dueville, fondamentale il loro operato di prevenzione in casi simili di violenza domestica

Non solo un “figlio ingrato“, ma un vero e proprio pericolo per l’incolumità di una coppia di anziani di Dueville, costretti a denunciare la propria prole per evitare l’avverarsi di atti inconsulti già minacciati esplicitamente. Vivevano in un regime di ansia costante e in alcuni casi di terrore marito e moglie, rispettivamente padre e madre di un 44enne che da qualche tempo aveva smarrito lucidità e dimenticato la dovuta riconoscenza nei confronti di chi lo ha messo al mondo, facendo loro continue richieste di denaro.

Secondo i carabinieri della tenenza locale un atteggiamento che si spiegava con la necessità di acquistare droga. Istanze via via più insistenti nel corso del tempo, tra l’altro inspiegabili in apparenza visto L.R., queste le iniziali fornite dai militari duevillesi, lavora regolarmente come operaio specializzato in una ditta della zona.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribuanale di Vicenza ha accolto le richieste formalizzate in tenenza, ravvisando la sostanziale situazione di reale pericolo e disponendo già ieri sera la misura cautelare dell’allontanamento coatto. Il 44enne, quindi, ha dovuto fare le valigie e lasciare l’abitazione condivisa con i congiunti, senza possibilità di farne ritorno nè di accedere nei luoghi abitualmente frequentati dai suoi genitori, minacciati di morte in più occasione secondo la versione dei fatti firmata di fronte ai carabinieri.

Non solo richieste esose di denaro, offese inqualificabili e minacce generiche, quindi, ma la promessa di far loro del male fino ad ucciderli se non avessero continuato ad elargirgli denaro. Una grave situazione familiare sfociata prima in un clima invivibile e poi nel terrore negli ultimi tempi, a partire dai primi giorni del mese di giugno scorso, in un’escalation senza freni di tensione. Ci sarebbero state anche aggressioni di natura fisica nei confronti dei due pensionati, senza conseguenze pesanti per la loro salute, anche se dal punto di vista psicologico la coppia stava vivendo un vero e proprio incubo quotidiano.

Interrotto dall’intervento dei carabinieri, che ora dovranno vigilare sul rispetto della misura di cautela nella speranza che il classe ’76 nel frattempo si ravveda e muti atteggiamento nei confronti dei parenti stretti. Fortunatamente, loro stessi hanno avuto il coraggio di affidarsi alle forze dell’ordine, per chiedere quell’aiuto che di diritto spettava loro. L’ipotesi su cui lavorano i carabinieri e che dovrà essere vagliata e presa in carico dai servizi sociali competenti consiste nell’acuirsi dello stato di tossicodipendenza dell’uomo, che in passato aveva commesso dei piccoli precedenti, nulla di significativo.

Sembrava infatti avesse intrapreso una strada civile, evitando guai seri con la giustizia italiana. Ancora possibili da scongiurare, in verità, a patto che ponga fine agli atteggiamenti persecutori e violenti degli ultimi due mesi e, anche lui come i suoi genitori, trovi la forza (di volontà prima di tutto) di chiedere aiuto e intraprendere un percorso di recupero individuale.