Il tennis vicentino piange Italo Guerra. Si è spento a 80 anni un pioniere della racchetta

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E’ uscito dal campo della vita sconfitto dal male, dopo aver lottato fino all’ultimo punto e soprattutto dopo aver contribuito a formare una moltitudine di giovani sportivi. E tra questi alcuni campioni. Lutto nel mondo del tennis vicentino, che piange la scomparsa di Italo Guerra, pioniere in città della nobile discipline in età moderna, maestro unanimemente apprezzato della racchetta e fino a lunedì scorso un pezzo di storia vivente di uno sport che ha contribuito, in prima persona, a radicare in profondità a Vicenza. Una passione divenuta mestiere, e forse anche una missione per il Maestro Italo, che finchè la salute lo ha sorretto si vedeva sui “court” del capoluogo berico e rincorrere una pallina e tenersi così intimi contatto con quel tennis senza tempo che amava.

La notizia della sua morte, avvenuta a 80 anni di età, ha scosso i circoli tennistici non solo del capoluogo berico, sia ai Comunali che al Ct Palladio, e di Bassano dove si è fatto conoscere e stimare per la dedizione instancabile, ma anche del resto della provincia, oltre che negli ambienti della Fit, la federazione italiana tennis di cui ha fatto parte per decenni. Tanti i ragazzi seguiti da chi sapeva insegnare tennis miscelando rigore e sorrisi, caparbietà e astuzia: tra questi Federico Mordegan, ex tennista vicentino in campo nei tornei del Grande Slam come doppista negli anni ’90 anche grazie ai consigli del coach Guerra.

In tantissimi a ricordarlo in questi giorni. La testata Sportivicentino, tradizionalmente vicina al movimento tennistico locale, gli dedicherà uno speciale nel prossimo numero come omaggio. Questo il messaggio di cordoglio, a firma di Gianni Milan, altro suo ex allievo e oggi vice presidente federale, a nome del tennis italiano: “Non dimenticherò mai la sua passione quando mi seguiva a bordo campo durante le partite – ricorda -, quando Italo intravedeva in un ragazzo le qualità faceva di tutto per valorizzarle al massimo. Tecnicamente richiedeva la perfezione ed era pignolo al massimo, ma poi i risultati gli davano ragione. E poteva restare ore ed ore in campo senza conoscere la stanchezza o sacrificando magari anche la domenica di riposo. E’ stato un grande maestro e un prezioso coach per tutti quei giocatori che ha seguito in una carriera lunga e che ha segnato la storia del tennis vicentino e non solo”.

Con Federico Morgan bambino negli anni ’70 (foto da Sportvicentino)

Italo lascia la moglie e i figli Stefano e Nicola. Una veglia di preghiera in sua memoria sarà recitata oggi alle 19.30 nella chiesa parrocchiale quartiere San Bortolo a Vicenza, mentre le esequie sono state fissate per domani alle 10.45, venerdì 15 novembre.