Impennata nei contagi: l’Ulss 8 Berica sospende le visite in tutti i suoi ospedali

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Con l’aumento dei ricoveri di persone positive al Covid-19 e l’impennata nei contagi che sta investendo anche il Veneto e il Vicentino, gli ospedali corrono ai ripari e in via precauzionale stanno sospendendo le visite ai degenti ricoverati, nel timore che qualche positivo porti il contagio fra i reparti, mettendo in difficoltà pazienti e personale.

I dati aggiornati parlano di 123 pazienti ospedalizzati nella fase attuale in tutte le strutture ospedaliere di capoluogo e provincia, decuplicati rispetto ai primi di luglio, 126 invece i nuovi casi di positività nel territorio nelle ultime 24 ore. Oltre 2.200 i vicentini attualmente infetti, per la gran parte (oltre il 90% secondo le stime generiche) asintomatici e in isolamento fiduciario, altri sotto monitoraggio o assistiti in ospedale.

Così, da ieri sono sospese tutte le visite ai degenti ricoverati negli ospedali dell’Ulss 8 Berica (Vicenza, Valdagno, Arzignano, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina), fatta eccezione per le visite dei genitori ai figli ricoverati nei reparti di Pediatria, per le visite ai malati terminali e per le situazioni particolari a giudizio dei direttori dei reparti.
In Ostetricia rimane la possibilità per i padri di assistere alla fase finale del parto, con adeguati dispositivi di protezione. Dopo il parto i papà potranno accompagnare il neonato al Nido e assistere alle prime procedure di assistenza, nelle due ore successive, per poi affidarlo alle amorevoli cure del personale e a quelle della madre.

La direzione dell’Ulss 8  Berica ha invitato i cittadini alla “massima collaborazione al fine di contribuire a tutelare la salute pubblica”. Una decisione analoga potrebbe essere presa nelle prossime anche dall’Ulss 7 Pedemontana, per i presidi di Santorso, Bassano del Grappa ed Asiago. A Santorso sale a 46 il numero di pazienti-Covid ricoverati, di cui 4 in terapia intensiva. Alcuni saranno dimessi oggi, come annunciato stamattina in conferenza stampa, ma solo in serata sarà noto il “saldo” tra entrate e uscite dal reparto. Con lo spazio allestito al 10° piano dell’ospedale San Bassiano pronto ad aprire i battenti in supporto.

Una decisione analoga sulla chiusura delle visite ai degenti di tutti i reparti, salvo le eccezioni messe “nero su bianco”,  fu presa dai dirigenti della sanità veneta lo scorso 10 marzo, proprio nei giorni in cui l’ondata più forte dell’epidemia travolse l’Italia e il Veneto, costringendo la popolazione al lockdown.