Lotta al dissesto idrogeologico, la proposta di Nardin: “Incentivare l’iniziativa privata”


Il maltempo, come si è visto il mese scorso a Valdagno, continua puntualmente a provocare danni e a mietere vittime. Di conseguenza, con altrettanta puntualità, il tema del dissesto idrogeologico torna sotto i riflettori dei media. Affrontare adeguatamente tale tematica richiede un’approfondita conoscenza del territorio in questione, e in particolare delle problematiche che lo caratterizzano. Una conoscenza che non può mancare, ad esempio, al presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, che è stato intervistato ai microfoni della rubrica di Radio Eco Vicentino “L’Eco dei Comuni“.
“Due riflessioni importanti vanno fatte – ha detto Nardin parlando con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel -. Una rigurda la conformazione del nostro territorio, che è fondamentalmente un catino. E l’altra in merito agli eventi metereologici avversi, che avvengono in momenti e luoghi diversi, ma sono molto simili nell’intaccare i canali secondari, di scolo. In particolare i torrenti, che una volta venivano manutentati più frequentemente e che invece oggi sono intasati di alberi e rocce. Come anche i fiumi”.
“Credo che molto si possa fare – ha continuato il presidente della Provincia -, sia in termini economici che dal punto di vista burocratico-amministrativo. Come ad esempio agevolare le pratiche di asportazione della ghiaia. Purtroppo, anche interloquendo recentemente con l’assessore regionale Bottacin, si constatava che se un’amministratore, o una persona incaricata, va ad asportare qualsiasi cosa dall’alveo del fiume, gli si avvia subito contro un procedimento penale”.
“Da amministratore – ha commentato Nardin – credo che non sia assolutamente possibile pensare di poter intervenire esclusivamente con normativa e finanziamenti pubblici. Tradotto, una volta nell’alveo del fiume non ci andava l’ente pubblico. Ci andavano gli operatori privati interessati ad avere materia prima”. E, a tal proposito, ha aggiunto: “Una volta che, in fase di emergenza, la ghiaia viene tirata fuori dalle strade e dagli alvei dei fiumi, diventa rifiuto. E un Comune deve smaltirlo a sue spese”.
Oltre che in fatto di corsi d’acqua, la Provincia deve intervenire anche sul fronte delle frane: “La soluzione è il contenimento – ha detto il presidente -. Però sarebbe anche utile capire se ci sono agricoltori che possano fare manutenzione del territorio”. E rilancia il tema dell’iniziativa privata: “Nei boschi dove ci sono le frane si trovano ancora i muretti a secco che delimitavano vigneti, prati e coltivazioni varie. Capisco la difficoltà oggi di tornare a presidiare e coltivare quelle aree. Ma i milioni che spendiamo ora per il dissesto ecologico, se investiti in iniziative imprenditoriali, consentirebbero di ottenere risultati già nel breve termine”.
Gabriele Silvestri
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