No vax: “Siamo partigiani”. L’ Anpi: “Paragoni inaccettabili e offensivi. Basta!”

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Manifestazione di luglio 2021 in piazza Castello a Vicenza contro il green pass (foto da Facebook)

Dopo la manifestazione no vax che si è tenuta sabato pomeriggio a Campo Marzo a Vicenza, durante la quale l’infettivologo Leopoldo Salmaso ha preso la parola paragonando coloro che non si vaccinano ai partigiani e chi si vaccina a vittima dei rastrellamenti (come ha riportato Il Giornale di Vicenza), la sezione vicentina dell’Anpi è intervenuta con un lungo comunicato diffuso attraverso la sua pagina Facebook.

Nel weekend, infatti, si è tenuto nel capoluogo un nuovo presidio conto l’obbligo del Green Pass e per la libertà di scelta in termini di vaccinazioni. Tra coloro che hanno preso il microfono anche lo specialista in malattie infettive che ha scatenato così l’indignazione dell’Anpi: “Per cortesia, lasciate in pace le partigiane e i partigiani. Voi avete il diritto di manifestare democraticamente e civilmente le vostre opinioni, lo prevede la Costituzione (art. 17 e 21) scritta da tante e tanti antifascisti, ma non potete continuare con paragoni storici inappropriati, inaccettabili e, a volte, offensivi – si legge nella nota -. La cronaca racconta che ieri (sabato, ndr) avete messo in relazione, in modo improprio e assolutamente fuori luogo, la Resistenza alle vostre manifestazioni e vi siete definiti partigiani. Se intendete affermare, letteralmente, che siete di parte, come siete, può avere un senso, ma siccome poi paragonate coloro che sono stati vaccinati ai rastrellati da fascisti e nazisti, vi diciamo con forza: Basta, per favore“.

Il volantino che girava sui social per la manifestazione di sabato 21 agosto a Vicenza

L’Anpi, poi, sottolineando come ha sempre respinto l’accostamento tra pandemia e guerra, ricorda che “partigiane e partigiani ancora in vita sono stati tra i primi a recarsi a ricevere il vaccino, non solo per la loro età. L’hanno fatto con convinzione, per salvaguardare la loro salute e, soprattutto, per quella altrui. La loro preoccupazione è in primo luogo per la salute di tutte e tutti. L’hanno imparato in montagna, che ognuno da solo non si salva. Lo si può fare solo insieme, anche con idee e perfino ideologie diverse, ma contro quello che allora era un nemico comune, fascismo e nazismo, ripetiamo”.

Nel comunicato stampa si fa presente anche che durante la commemorazione per il 77esimo anniversario dell’eccidio di Malga Zonta, a ferragosto, è stato controllato il Green Pass di coloro che si sono recati nel prato in cui è custodita la memoria dei partigiani e malgari fucilati nel 1944. “Vi chiediamo cortesemente di leggere o ripassare la storia, per non ripetere affermazioni che vi allontanano dalla civile convivenza. Ve lo chiediamo per rispetto di coloro che, anche tra voi, si battono in nome della libertà di scelta individuale -continua l’Anpi -. Chiediamo infine a chi tra voi ha competenze giuridiche, di richiamare con molta attenzione e prudenza la Costituzione, il frutto più caro e prezioso della Resistenza e della guerra di Liberazione. Citare l’articolo 3, come abbiamo visto fare a sproposito, significa non avere il rispetto che la nostra Carta fondamentale richiede e tentare di piegarne la ratio”.

E poi, infine, arriva un’ultima ma fondamentale osservazione verso coloro che hanno manifestano per la libertà vaccinale. “Nelle vostre proteste è costantemente assente qualsiasi richiamo al modo in cui viene utilizzato il vaccino nel mondo; al fatto che questo strumento di salute non viene distribuito nei Paesi e nei continenti più poveri, dove ce ne sarebbe più bisogno. Anche per questo stride il richiamo all’articolo 3 della Costituzione, che per antonomasia è riconosciuto per i richiami all’uguaglianza e alla solidarietà. Così come troppo poche critiche vengono mosse al sistema economico, quello capitalista, dalle cui distorsioni ha origine la pandemia e che ha bisogno di profondi interventi, invisibili al momento. Manifestate liberamente, se volete, ma lasciate stare richiami e paralleli storici inopportuni”: