Reflui irregolari nella rete fognaria pubblica: 8 indagati. Sequestrate 6 autobotti

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La Guardia di finanza di Vicenza ha “messo le mani” in acque assai torbide per smantellare una sistema di sversamento illecito di reflui domestici nella rete fognaria pubblica, che avveniva attraverso autobotti. L’operazione “Cloaca” ha portato all’annotazione di otto persone nel registro degli indagati, oltre che al sequestro preventivo di sei autobotti da spurgo e altri valori patrimoniali per un ammontare stimato in 400 mila euro. Si parla di 106 episodi di scarico abusivo avvenuti sotto gli occhi delle Fiamme Gialle nella sola provincia di Vicenza: coinvolte nel malaffare dei rifiuti liquidi versati irregolarmente cinque imprese. L’intento consisteva nell’abbattere i costi di smaltimento aggirando le normative di settore, e percependo così ricavi superiori ai danni dell’ambiente oltre che dell’erario.

Nella convinzione assoluta di poter agire al di fuori di ogni controllo, le ditte sotto accusa operavano in maniera sistematica in barba alle norme in materia di smaltimento. In pratica i conducenti delle autobotti dopo aver raccolto liquami aspirati dai pozzi neri e fosse biologiche di abitazioni private e aziende, anzichè trasportarli nei siti di depurazione autorizzati con documentazione apposita – così prevede la legge – li rilasciavano nelle fogne pubbliche, utilizzando tombini e pozzetti dislocati in vari comuni della provincia, sempre lontano da occhi indiscreti. Del tutto ignari che, negli ultimi mesi almeno, ogni loro movimento veniva costantemente monitorato nei comuni di Arcugnano, Castegnero, Caldogno, Creazzo, Torri di Quartesolo e Vicenza.

Una condotta illecita che, una volta rilevata dai finanzieri del comando provinciale delle Fiamme Gialle, è stata appurata attraverso osservazioni e appostamenti che si sono protratti per settimane. E supportata dalla ripresa di filmati video e dalla raccolta di testimonianze che sono valsi come indizi ritenuti oggettivamente probanti dalla Procura di Vicenza, che ha autorizzato nelle scorse ore il sequestro e dato il via all’operazione. In corso l’acquisizione della documentazione fiscale e dei bilanci delle cinque ditte vicentine sotto investigazione.

Titolari e soci delle cinque imprese del settore sono stati denunciati per varie violazioni nell’ambito del Codice dell’Ambiente. I loro nominativi sono stati forniti attraverso le sole iniziali (nell’ordine di cognome e nome): M.M. (52 anni), M.M. (25), C.W. (51), E.G. (59), S.A. (42), F.L. (51), B.D. (43),  B.V. (36), tutti residenti a Vicenza e comuni limitrofi.

Nel corso dell’investigazione, inoltre, è stato riscontrato che, al fine di ridurre illegalmente i costi aziendali, una delle imprese si approvvigionava di acqua pubblica sottraendola da idranti antincendio. Si tratta di un ulteriore reato che sarà contestato, vale a dire il furto aggravato d’acqua.