Rifiuti selvaggi, staccate altre 7 multe in città. Le telecamere castigano i trasgressori

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Contenitori di rifiuti e sporcizia lasciata sulla strada (foto d'archivio)

L’occhio elettronico sempre vigile delle telecamere di sorveglianza “miete” altre sette tutt’altro che vittime in questo caso, semmai è meglio parlare di cittadini con scarso senso civico in tema di conferimento di rifiuti. Sette le sanzioni firmate dagli agenti della polizia locale di Vicenza nei confronti di altrettanti trasgressori, per un totale di 850 euro che finiranno nelle casse comunali. Le infrazioni sono state commesse nei giorni scorsi nelle isole ecologiche di conferimento della spazzatura in viale Giuriolo, area a ridosso del centro storico del capoluogo berico, e in viale Trieste nei pressi del Cimitero Maggiore.

Qualcuno la potrebbe definire quasi una “lotta senza esclusione di colpi” a suon di multe, favorite anche dalle segnalazioni dei vicentini che agiscono rispettando le regole e che quindi pretendono comportamenti altrettanto corretti, dai vicini di casa. Isole ecologiche sotto stretto monitoraggio delle telecamere mobili, quindi, con nuovi trasgressori inquadrati e facilmente riconosciuti dal personale di polizia.

Sono state in tutto sette, come accennato, le violazioni recenti accertate. Scattate due sanzioni da 300 euro e cinque da 50 euro. Ulteriori controlli mirati sono stati eseguiti dagli agenti insieme agli ispettori ecologici di Aim Ambiente in via Bertolo e in via della Stanga, dove pure vi erano state segnalazioni di residenti. Non è stato ravvisato nulla di anomalo in questi due avamposti, segno che il deterrente della videosorveglianza consiglia ai cittadini meno retti di adeguarsi ai regolamenti in tema di conferimento di rifiuti.

La nostra attenzione – dichiara l’assessore all’ambiente Lucio Zoppello – rimane sempre alta. Come dimostrano questi interventi, le segnalazioni dei cittadini vengono tutte considerate nella programmazione dei controlli di polizia locale e Aim ambiente. Spiace notare che per l’inciviltà di qualcuno siamo costretti ad impegnare parte del nostro personale in queste attività di controllo e repressione, anziché nel miglioramento dei servizi al cittadino, che resta la nostra priorità”.