Risse, violenze e ferimenti al parco delle Fornaci sotto gli occhi dei cittadini – VIDEO

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Scene di ordinaria follia” le definisce il consigliere comunale di minoranza Raffaele Colombara, della lista “Quartieri al Centro”.  Sono quelle a cui tanti cittadini hanno assistito ieri sera al Parco Fornaci di Vicenza: “una rissa, urla, una persona accasciata a terra in una pozza di sangue priva di conoscenza, minacce e lanci di sassi, probabilmente un regolamento conti tra bande, tutto questo alle 20 con il parco gremito di persone” spiega Colombara.

Secondo una prima ricostruzione, la rissa, che sarebbe iniziata in via Adenauer, ha coinvolto due bande di stranieri: un uomo, ferito a un braccio, è stato rincorso fin dentro al parco, mentre gli aggressori lo inseguivano gridando vendetta e minacciandolo di morte. L’uomo ha cercato rifugio in mezzo alla gente presente nel parco, creando panico fra i presenti. Ha quindi perso conoscenza, a causa della ferita da cui usciva copiosamente sangue, e si accasciato a terra. Alcuni cittadini lo hanno soccorso tampinandogli la ferita e hanno chiamato i soccorsi. Medicato dai medici del Suem 118, è stato portato in ospedale ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenute quattro pattuglie dalla polizia e dei carabinieri. Due uomini, entrambi gambiani, sono stati denunciati: uno per lesioni (B.S., 25 anni) e uno per violazione della normativa sugli stranieri (C.T., 29 anni). Una terza persona è stata segnalata per detenzione di stupefacenti.

Da quando Campo Marzo è maggiormente presidiato, la piazza di spaccio si è infatti spostata in un’altra zona della città, quella più a Ovest, che va da parco Fornaci a via Allende, zona peraltro dove pure negli ultimi giorni son stati numerosi i controlli delle forze dell’ordine. Un episodio simile era avvenuto anche nella notte fra sabato e domenica: anche in questo cosa due bande se le erano date usando bottiglie rotte e bastoni. “Vicenza oggi è alla follia. Il sindaco, assessore alla sicurezza, dovrebbe smetterla di pensare alla campagna elettorale ed agli slogan ed iniziare ad affrontare la questione seriamente. Le chiacchiere non bastano più. I fatti ci dicono che oggi i quartieri sono completamente fuori controllo” conclude Colombara.

La replica del sindaco Francesco Rucco – da più di un anno a guida della città e che proprio sulla sicurezza ha basato il suo programma elettorale – non si è fatta attende. Da un lato il primo cittadino ricorda che “i dati relativi ai sequestri di droga nei parchi cittadini dimostrano come l’attività della polizia locale stia funzionando bene. Sicuramente in alcune zone lo spaccio è più diffuso, ma stiamo facendo una serie di operazioni in collaborazione con le forze dell’ordine per contrastare questi fenomeni”. L’impegno è quindi forte e costante ma, aggiunge Rucco, “è evidente che le politiche dell’accoglienza volute dai governi del passato si sono dimostrate assolutamente fallimentari. Pensare ancora di accogliere senza un piano di integrazione sociale e lavorativo è un’autentica follia, perché ciò significa mandare allo sbando queste persone, alimentando la criminalità organizzata e quindi anche lo spaccio di droga nelle nostre città. Sta accadendo in tutta Italia e se questo piano non sarà rivisto, la situazione è destinata a peggiorare, per cui va continuata la politica del blocco dell’accoglienza. Basta con l’ospitalità incondizionata”.

Lo spaccio di droga era stato al centro di un altro grave fatto di cronaca, avvenuto solo venerdì scorso, quando durante un controllo pomeridiano in Campo Marzo un pusher aveva fratturato la mano a un agente delle volanti: il 27enne, nigeriano in Italia con un permesso per motivi umanitari revocato, fermato per un controllo in via Verdi dapprima ha dato in escandescenze e insultato gli agenti, poi si è divincolato, tentando di mordere i poliziotti e di impossessassi della loro pistola. Solo l’intervento di un terzo agente e dei militari dell’esercito a supporto ha consentito di immobilizzarlo a terra, bloccandogli le gambe e ammanettandolo.

E’ stato allora in quei frangenti concitati che il 27enne ha sferrato un violentissimo calcio a uno degli agenti, colpendolo alla mano e fratturandogli il metacarpo. Il pusher in bocca e in tasca aveva complessivamente 26 palline di droga, per un totale di 3,64 grammi di cocaina e 4,22 di eroina. E’ stato arrestato per spaccio, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale: Clement Irabor, questo il suo nome, è stato poi processato per direttissima e condannato a 1 anno e otto mesi di reclusione, con pena sospesa: un fatto, quest’ultimo, che era stato subito commentato con durezza sia dal governatore Veneto Luca Zaia che dal ministro dell’interno uscente Matteo Salvini.