Scuole, in provincia l’istruzione tecnica “vola”: più nuovi iscritti che ai licei

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L'itis Rossi di Vicenza

Gli istituti tecnici superano i licei. L’istruzione tecnica “vola”, nel Vicentino: le preiscrizioni alle scuole superiori per l’anno 2018-2019 si sono chiuse il 6 febbraio e stando ai dati già raccolti e pubblicati dall’Ufficio provinciale all’istruzione, nelle oltre 40 scuole di istruzione secondaria della provincia, nel complesso gli Iti hanno raccolto 3362 iscritti, i licei 3249, gli istituti professionali 1201 iscritti. Plaude Confindustria Vicenza: “Queste scelte indicano come si sia dato ascolto alle passioni dei ragazzi – dichiara Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente con delega all’Education – ma anche alle esigenze del mercato, che richiede profili tecnico-scientifici in tutta Italia”.

Nel dettaglio, dall’elenco pubblicato dall’ufficio provinciale emerge quanto segue.

Nuove iscrizioni ai licei:

Liceo Trissino 140; Pigafetta 262; Corradini 201; Brocchi 496; Zanella 105; Martini 71; Fogazzaro 395; Da Vinci 195; Masotto 85; Pertile 36; Da Ponte 211; Lioy 163; Tron 218; Quadri 343; De Fabris 82; Trissino indirizzo artistico 40; Martini artistico 47; Canova artistico 41; Boscardin artistico 118.

Nuove iscrizioni agli istituti professionali:

Parolini 51; Ceccato 11; Da Schio 72; Remondini 107; Montagna 198; Artusi 109; Masotto Ipsia 43; Lobbia 98; Ceccato Silvio 31; Lonigo Ipsia 60; Scotton 108; Luzzatti 51; Garbin 155; Lampertico 100; De Fabris professionale 7.

Nuove iscrizioni agli istituti tecnici:

Trentin 198; Parolini 54; Masotto 38; Pertile 36; Ceccato Silvio 108; Fusinieri 126; Lonigo Itc 76; Da Schio 37; Remondini 137; Ceccato A. 160; Luzzatti 69; Pasini 160; Einaudi 278; Piovene 192; Boscardin 153; Masotto Iti 48; Galilei 197; Rossi 330; Scotton 30; Marzotto 183; De Pretto 236; Fermi 258; Chilesotti 208; Canova 50.

“Questa nuova riscoperta degli istituti tecnici da parte degli studenti vicentini è certamente un dato che leggiamo con favore – spiega la Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all’Education Barbara Beltrame Giacomello -. Queste scelte indicano come si sia dato ascolto alle passioni dei ragazzi, ma anche alle esigenze del mercato, che richiede profili tecnico-scientifici in tutta Italia”. Una recente indagine di Confindustria e Unioncamere indica come nei prossimi 5 anni si stimi un fabbisogno di 272 mila professionalità in 5 settori fondamentali: meccanico, alimentare, tessile, Ict e chimico, con oltre il 60% di periti e laureati tecnico-scientifici. Nella meccanica, ad esempio, a fronte di 40 mila periti richiesti, secondo l’associazione si ritrovano solo 15 mila studenti. “La speranza – aggiunge Beltrame Giacomello – è che questo trend si confermi e che torni l’interesse nei confronti degli indirizzi industriali anche in ambito post-diploma, a partire dagli Its fino alla scelta della facoltà universitaria. Solo così ci potrà essere una risposta strutturale alla paradossale situazione in cui ci troviamo ora con, da una parte, una disoccupazione giovanile molto alta e, dall’altra, aziende che vogliono assumere ma che non trovano le professionalità che cercano. Addirittura qualcuno le deve andare a recuperare all’estero, ovvero tra i giovani italiani emigrati in Germania”.

“Credo si stia creando una nuova consapevolezza da parte di tutti – spiega Lara Bisin, Delegata scuola di Confindustria Vicenza – Una consapevolezza che parte dalla comprensione di quante ottime opportunità possa offrire uno studio tecnico una volta completato il ciclo scolastico, specialmente nella nostra provincia che è la più industrializzata d’Italia. Ma è anche un fatto importante che si stia sfatando quel falso, falsissimo mito per cui chi si iscrive ai tecnici è meno valido di chi fa il liceo. In questo senso, nel bene e nel male, conta molto anche il lavoro di comunicazione svolto dagli istituti nei confronti delle famiglie. Purtroppo, ad esempio, la non chiarezza del nuovo percorso dei professionali non ha aiutato”.

Positivo anche il commento del preside del liceo Brocchi di Bassano, Gianni Zen, preoccupato però per la questione spazi: “Nonostante la scelta di accogliere solo quegli studenti che abbiano ricevuto dai docenti delle scuole medie la sola ‘indicazione liceale’, c’è un boom di iscritti al Brocchi – osserva il preside -. I numeri portano a 19 classi prime, cioè una in più rispetto ad un anno fa. Nel frattempo le classi quinte attuali sono 14, per cui avremmo, il prossimo anno, 89 classi, rispetto alle attuali 84. E non ci sono spazi al Brocchi per accogliere tutti. Resta la questione di fondo: iscriversi ad una scuola vuol dire, da parte di ragazzi e genitori, ‘posso affidarti mio figlio/a per accompagnarlo/a nella formazione e nella crescita?’. Per cui non è vero che tutte le scuole, anche con gli stessi indirizzi, sono uguali. Ogni scuola, cioè, ha maturato un proprio ‘stile educativo’. Con l’iscrizione i ragazzi ed i genitori prima di un indirizzo scelgono questo stile educativo, per cui non è facile dire dei ‘no’, come ho fatto lo scorso anno, e come dovremo fare anche anche quest’anno”.