Troppe morti sul lavoro in Veneto, al via progetti di prevenzione nelle due Ulss vicentine

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Le due Ulss vicentine – la 7 Pedemontana e la 8 Berica – unite per tredici progetti messi in campo con l’obiettivo di prevenire gli infortuni sul lavoro. Un tema scottante, con il Veneto che ha visto un incremento dei casi del 44,75% nei primi quattro mesi dell’anno rispetto al 2021 e per il quale si sono riuniti Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza, Ipsia Lambertico, Sciurete Vicenza, Confocooperative Vicenza, Esac, Centro Edile Andrea Palladio, Fiom-Cgil Vicenza.

I tredici progetti di prevenzione degli incidenti sul lavoro realizzati dalle parti sociali nell’ultimo triennio con il finanziamento degli Spisal dell’Ulss 8 Berica e Ulss 7 Pedemontana, attraverso i fondi delle sanzioni in materia di sicurezza, per un investimento complessivo di 830 mila euro, sono stati presentati in occasione di un convegno nella sede di Confindustria Vicenza. L’obiettivo è per rendere più sicuri i luoghi di lavoro.

«Il valore aggiunto di questi progetti – sottolinea Eugenia Priante, direttore dello Spisal dell’Ulss 8 Berica – sta nel fatto che si tratta di attività che non sono state “calate dall’alto”, imposte dagli enti controllori, ma sono state pensate e realizzate dai rappresentanti delle aziende e dei lavoratori, dunque da chi conosce meglio di ogni altro le loro necessità in materia di formazione per la sicurezza, oltre che dal mondo dell’istruzione. Inoltre tutti progetti sono stati regolarmente svolti, nonostante la pandemia, grazie anche alla Regione Veneto che ha concesso la proroga di un anno, rispetto alla scadenza inizialmente prevista nel 2020».

La coralità dei soggetti realizzatori delle iniziative è sottolineata anche da Liviano Vianello, direttore dello Spisal dell’Ulss 7 Pedemontana: «Gli Spisal lavorano innanzitutto per la prevenzione degli incidenti sul lavoro e per diffondere un’autentica cultura della sicurezza e questo è possibile solo se tali obiettivi sono fortemente condivisi: nella nostra provincia vi è da sempre una stretta collaborazione tra gli Spisal, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e il mondo della formazione. I progetti presentati oggi dimostrano la forza e l’estensione di questa rete di alleanze per la sicurezza dei lavoratori».

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«I progetti – sottolinea Maria Giuseppina Bonavina, direttore generale dell’Ulss 8 Berica – confermano come l’impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro sia assolutamente condiviso da tutte le parti sociali, con gli operatori dello Spisal chiamati a impiegare le loro competenze specialistiche anche e soprattutto in materia di prevenzione, a volte progettando direttamente delle iniziative da attuare sul territorio, altre volte valutando e sostenendo progetti presentati dai rappresentanti delle aziende e dei lavoratori».
Un concetto, questo, sottolineato anche da Carlo Bramezza, direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana: «L’immagine dello Spisal come soggetto che “fa le sanzioni” non corrisponde alla realtà: quando doveroso si procede anche con gli interventi sanzionatori, ma l’impegno dello Spisal è innanzitutto per la prevenzione degli infortuni, trovando in questo una forte alleanza sia con i rappresentanti delle aziende sia con le organizzazioni sindacali e il mondo della scuola. L’incontro di oggi dimostra la forza e la vitalità della collaborazione costruita nel territorio vicentino e la capacità di mettere in pratica progetti di ampio respiro per ridurre sempre di più il numero di incidenti sul lavoro».

Molti i temi affrontati dai tredici progetti: dall’adeguamento della didattica per gli studenti rispetto alle più moderne tecnologie che troveranno poi nelle aziende ai corsi di primo soccorso sempre rivolti agli studenti; e ancora la sicurezza stradale, la prevenzione e gestione del rischio di aggressione per gli operatori sanitari, l’implementazione di modelli organizzativi più sensibili alla cultura della sicurezza, il potenziamento dell’informazione rivolta sia alle aziende sia ai Rappresentati dei Lavorati per la Sicurezza, la promozione di stili di vita più sani tra i lavoratori. Altri progetti ancora hanno riguardato l’attivazione di una rete di defibrillatori dislocati in modo strategico nel territorio e iniziative specifiche per la prevenzione degli incidenti con i carrelli elevatori, nei cantieri edili e nelle aziende logistiche.

I dati statistici forniti da Inail ed elaborati dalla Regione Veneto in due recenti pubblicazioni, dimostrano che il numero totale degli infortuni sul lavoro in Veneto e nella Provincia di Vicenza  è progressivamente diminuito dagli anni ‘80  al 2015, ma da allora ad oggi questa tendenza invece si è fermata: da allora ogni anno sono in media 34.500 in Veneto e 6.550 in provincia di Vicenza gli infortuni riconosciuti da Inail, il 25% di questi ha una prognosi superiore a 30 giorni e il 16% ha determinato invalidità permanenti. Gli infortuni sul lavoro mortali continuano a verificarsi: nel decennio dal 2012 al 2021, escludendo gli infortuni in itinere che si verificano nel viaggio da casa al lavoro, in Veneto le morti da lavoro sono state 445 e la provincia di Vicenza risulta tristemente al secondo posto, dopo Verona, con 85 lavoratori deceduti. Dal 1 gennaio ad oggi quest’anno sono già stati 27 gli incidenti mortali sul lavoro in Veneto.

«Sicuramente questi tredici progetti rappresentano un’ottima base per continuare l’attività del Comitato Provinciale di Coordinamento in materia di sicurezza sul lavoro – sottolineano Eugenia Priante e Liviano Vianello -. Nel prossimo triennio andremo a declinare ulteriori iniziative, secondo le linee guida del piano di prevenzione nazionale e di quello regionale, che prevede tra le altre cose anche attività mirate su tre settori in particolare: la logistica, alla quale gli Spisal vicentini hanno già dedicato un progetto, la metalmeccanica e la lavorazione del legno».