Crollo ponte Morandi, inchiesta chiusa: sono 71 gli indagati

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Capitolo chiuso. Dopo quasi tre anni di inchiesta, la procura di Genova chiude le indagini per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale della A10 collassato alle 11:36 del 14 agosto 2018 provocando la morte di 43 persone. Nel mirino dei pm Massimo Terrile e Walter Cotugno 69 persone fisiche e 2 società, Autostrade per l’Italia e Spea. La Guardia di finanza sta notificando, in queste ore, gli avvisi a tutti gli indagati.

Due gli incidenti probatori eseguiti: uno sullo stato di salute del viadotto e un secondo sulle cause vere e proprie del crollo che si è chiuso a fine febbraio. Nella perizia redatta dal professor Pier Giorgio Malerba, docente della Statale di Milano, e l’ingegnere Renato Buratti, si parla di “manutenzioni inadeguate”, “negligenza”, “incoscienza”, “immobilismo” e comunicazioni “incomplete, equivoche, fuorvianti”. Come riposta il Corriere della Sera, nel documento dei due periti si legge che “c’è stata un’incosciente dilazione dei tempi rispetto alle decisioni da assumere ai fini della sicurezza. Ciò nonostante si fosse a conoscenza della gravità e della contemporanea evoluzione degli stati di ammaloramento del viadotto”.

La procura guidata da Francesco Cozzi chiederà nei prossimi mesi, con alta probabilità, il rinvio a giudizio per le persone sotto inchiesta, tra le quali figurano tutti gli ex vertici di Autostrade, a partire dall’ad Giovanni Castellucci.