Fronte unico dai Comuni: “Maltempo, il Governo riconosca subito lo stato di calamità”. Il 9 un incontro

Una richiesta collettiva di riconoscimento, da parte del Governo, dello stato di calamità naturale dopo la tragica ondata di maltempo dello scorso 17 aprile. A farla sono i sindaci dei Comuni della Valle dell’Agno e di Arzignano, decisi a far fronte comune.

Per questo hanno lanciato un appello ai parlamentari e ai consiglieri regionali vicentini perché si facciano portavoce del territorio, invitandoli a un incontro venerdì mattina 9 maggio nella sede della Protezione Civile Valle Agno a Valdagno. Invitati all’appuntamento anche il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin. Ha già confermato la partecipazione e il suo sostegno il deputato Lega Erik Pretto.

L’invito è stato firmato dai sindaci Alessia Bevilacqua (Arzignano), Dario Tovo (Brogliano), Davide Dorantani (Castelgomberto), Francesco Lanaro (Cornedo Vicentino), Armando Cunegato (Recoaro Terme), Davide Faccio (Trissino) e Maurizio Zordan (Valdagno).
“Lo scorso 17 aprile – scrivono i sindaci nella lettera – il territorio dei nostri Comuni è stato colpito da un evento calamitoso fuori dall’ordinario. Un’eccezionale ondata di maltempo si è abbattuta in maniera improvvisa e ha portato conseguenze drammatiche nelle nostre comunità, con la dolorosa perdita di due persone e danni materiali significativi e diffusi. Ad oggi il Consiglio dei Ministri non ha ancora accolto la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale avanzata dalla Regione Veneto. Si tratta di un passaggio fondamentale per riconoscere ufficialmente la gravità dell’evento e garantire la possibilità di ottenere fondi indispensabili per la messa in sicurezza e il ripristino delle infrastrutture pubbliche e per assicurare a cittadine e cittadini il ristoro dei danni subiti”.

“In queste due settimane – concludono – a noi Sindaci si sono rivolte tantissime persone, ma anche attività commerciali e produttive, cuore del sistema economico del Nordest, perché si aspettano risposte veloci, concrete e certe. Risposte che, da soli, noi Comuni non abbiamo le risorse per soddisfare. Per questo invitiamo i rappresentanti istituzionali vicentini a farsi insieme a noi portavoce delle nostre comunità e chiedere in maniera unitaria al Consiglio dei Ministri di riconoscere lo stato di calamità nazionale per i nostri territori”.

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Oltre 30 milioni di euro di danni
Il Comune con i danni maggiori, da una prima verifica, risulta essere Valdagno: quasi una ventina di milioni di euro, quattro a Recoaro, tre a Cornedo e a Trissino, due a Brogliano, poco meno di uno a Trissino.

I lavori di ripristino
Nell’immediato, operai e tecnici del Genio Civile avevano effettuato decine di interventi, principalmente sugli argini, per ripristinare le sponde e le briglie dopo il maltempo e per i lavori di somma urgenza la Regione ha impiegato, in primissima istanza, oltre 1,8 milioni di euro. Nel Vicentino, in particolare era stata ripristinata la sezione di deflusso e le sponde del torrente Arpega a Trissino; riattivata sul torrente Agno la piena funzionalità idraulica delle due casse del bacino di laminazione, e ricostruite le difese arginali;a valle del ponte di Brogliano, sotto al quale è stato registrato un livello record di piena di 273 cm nella notte di giovedì 17 aprile, sono state rifatte le controbriglie; a Vicenza è stato sistemato l’argine del Bacchiglione eroso all’altezza di ponte Marchese.

 

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