Il Cengio abbraccia la sua storia: cittadinanza onoraria al 2° Reggimento Granatieri di Sardegna


Nell’annuale raduno interregionale dei Granatieri di Sardegna con pellegrinaggio alla chiesetta votiva sul monte Cengio, ha destato particolare emozione l’omaggio tributato al 2° Reggimento Granatieri di Sardegna, ora di stanza a Spoleto, al quale è stata formalmente conferita la cittadinanza onoraria del comune di Cogollo del Cengio.
La cerimonia, impreziosita dalle note della banda cittadina del paese, ha preso il via stamattina, come di consueto in due tempi: una prima commemorazione davanti al monumento ai caduti in Piazza Libertà con consegna della targa direttamente dalle mani del sindaco Piergildo Capovilla, cui hanno fatto seguito la santa messa e le allocuzioni ufficiali tra le rocce del monte Cengio dove sorge la chiesetta votiva di cui ricorre, fra l’altro, il cinquantesimo dalla sua costruzione fortemente voluta proprio da Aurelio Gennari, un reduce dell’aspra battaglia che in quei posti si combatté nel 1916. Oltre ad alcuni amministratori locali e al consigliere regionale Joe Formaggio, presenti appunto i militari nella loro storica divisa con l’iconico berrettone e diverse sezioni Granatieri giunte da più parti d’Italia con gagliardetti al seguito. Particolarmente significativa anche la presenza dell’Unione Fanti d’Italia che con l’attivo gruppo “Croce Nera”, è impegnata in una certosina opera di recupero e di buona tenuta dei luoghi più significativi della Grande Guerra nelle nostre montagne, dopo l’epocale impresa di sistemazione per strappare all’oblio e all’incuria il cimitero italo -austriaco di località Campiello.
Un legame solido oltre il tempo quello tra la storia e Cogollo del Cengio: coi Granatieri in particolare, da sempre simbolo di una libertà conquistata a caro prezzo. Giovani che nemmeno sapevano dove fosse il Cengio prima di allora: chiamati a difendere quei boschi strenuamente, metro dopo metro. L’ultimo baluardo di terra da salvaguardare a costo della vita: e così fu per 10.264 uomini che non fecero più ritorno alle loro case.
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