Oncologia, San Bortolo escluso dai centri di riferimento. Colombara: “Scelta incomprensibile”


Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Raffaele Colombara, consigliere comunale di Vicenza per il gruppo “Per una Grande Vicenza”, in merito all’esclusione dell’Ospedale “San Bortolo” tra i Centri di riferimento chirurgici regionali per tumori di colon, retto e stomaco.
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Premesse e dati di contesto
La Regione Veneto ha recentemente aggiornato criteri e schede per l’individuazione dei
“Centri di riferimento” per alcune patologie oncologiche (con provvedimenti/Dgr che
definiscono criteri strutturali, organizzativi e soglie di volume per le attività chirurgiche
specialistiche). Il nuovo assetto regionale porta alla classificazione degli ospedali in “hub” e “spoke” e fissa soglie minime di volumi/interventi che, secondo la Dgr e i documenti regionali, dovrebbero garantire capacità di gestione delle complicanze e qualità degli esiti. Tale approccio ha determinato contestazioni da parte di società scientifiche e associazioni di categoria, che ricordano come “contino anche (e soprattutto) gli esiti misurati, non solo i volumi”.
Risulta che l’Ulss 8 Berica, che gestisce l’Ospedale San Bortolo, abbia nel suo Piano degli
Investimenti voci specifiche legate a tecnologia utile all’oncologia e alla diagnostica (fra cui
l’acquisizione di una Pet per l’ospedale di Vicenza e diverse colonne laparoscopiche
programmate nel biennio). L’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale San Bortolo dichiara di partecipare attivamente ai Pdta regionali e ai programmi di ricerca, configurandosi come riferimento per l’assistenza oncologica provinciale. La Regione ha inoltre approvato aggiornamenti al Piano Regionale sulle Liste di Attesa
(Prgla), dichiarandone gli obiettivi e gli strumenti per governare i tempi e l’accesso alle
prestazioni: la riorganizzazione dei centri può dunque avere impatto diretto su tempi di
attesa e trasferimenti per i pazienti.
In questo quadro emerge un elemento di forte contraddizione: da un lato si investono
risorse significative per potenziare l’Ospedale San Bortolo di Vicenza con apparecchiature di
ultima generazione (Pet, colonne laparoscopiche, aggiornamenti di sala operatoria),
strumenti funzionali al trattamento e alla chirurgia oncologica; dall’altro, il nuovo disegno
regionale sembrerebbe escludere lo stesso ospedale dai centri di riferimento chirurgici per
colon, retto e stomaco, rischiando di non valorizzare tali investimenti e di costringere i
pazienti vicentini a rivolgersi ad altre province per interventi complessi.
A questo si aggiunge una criticità di equità territoriale: se i cittadini vicentini
saranno costretti a spostarsi verso Padova, Verona, Treviso o Mestre per gli interventi
oncologici più complessi, ciò comporterà inevitabili disagi pratici e psicologici, maggiori
tempi di spostamento, costi economici a carico delle famiglie e rischio di allungamento delle
liste d’attesa locali. Nei fatti, la sanità vicentina appare messa in secondo piano rispetto ad
altri poli regionali, con una perdita di ruolo del San Bortolo che non corrisponde né al peso
demografico della provincia, né agli investimenti già programmati per l’ospedale.
Alla luce di quanto sopra, si interpella la Giunta – e si chiede risposta orale e documentale nel prossimo Consiglio comunale – per conoscere:
1. Conferma dello status
a) Se corrisponde al vero che, in conseguenza delle delibere regionali/criteri recentemente
adottati, l’Ospedale “San Bortolo” di Vicenza non è stato individuato tra i “Centri di
riferimento chirurgici” per i tumori di colon, retto e stomaco; in caso contrario, chiediamo copia del provvedimento che include formalmente il San Bortolo nell’elenco dei centri autorizzati.
2. Motivazioni tecniche e criteri applicati
a) Quali sono, a conoscenza dell’Amministrazione comunale e della Direzione dell’Ulss 8, le
ragioni tecniche e/o i requisiti che avrebbero eventualmente determinato l’esclusione o la
mancata inclusione del San Bortolo (es.: volumi 2024 sotto le soglie regionali, requisiti
strutturali/tecnologici, carenze di personale specialistico, certificazioni mancanti, ecc.).
b) Se l’Amministrazione abbia ricevuto dall’Ulss 8 report o valutazioni dettagliate sui volumi di attività chirurgica oncologica (numero di interventi colon/retto/stomaco) riferiti al 2023-2024 e, in caso affermativo, si chiede di depositare copia di tali report in originale o sintesi ufficiale.
3. Ricadute su cittadini e liste d’attesa
a) Quali stime sono disponibili – da parte dell’Amministrazione o dell’Ulss 8 – in merito ai
possibili spostamenti di pazienti vicentini verso altre province (chilometri medi, tempi di attesa aggiuntivi, costi economici e sociali per i pazienti e i loro caregivers) qualora interventi chirurgici complessi debbano essere eseguiti fuori Vicenza.
b) Come si intende garantire che i cittadini vicentini non siano penalizzati da un aumento dei tempi di attesa o da un accesso meno equo alle cure oncologiche, rispetto ad altre province venete?
4. Investimenti e coerenza della programmazione
a) Alla luce del Piano degli Investimenti dell’Ulss 8 (Pet, colonne laparoscopiche,
aggiornamenti tecnologici), si chiede: lo stato di attuazione di tali investimenti (e, se già
realizzati, la data di messa in funzione); eventuali ricadute previste sull’offerta chirurgica
oncologica locale; il cronoprogramma per completare le forniture e renderle operative.
b) Come si concilia la scelta regionale di escludere o ridimensionare l’Ospedale di Vicenza con la contestuale programmazione e attuazione di investimenti tecnologici mirati proprio al
rafforzamento delle competenze oncologiche? Non si rischia di disperdere risorse, creando un paradosso tra spese sostenute e servizi realmente offerti ai cittadini?
5. Rapporti istituzionali e iniziative dell’Amministrazione
a) Se l’Amministrazione intenda attivarsi formalmente presso la Regione Veneto per ottenere chiarimenti e – se del caso – promuovere un riesame della posizione dell’Ospedale di Vicenza nell’ambito della rete oncologica regionale.
b) Se il Sindaco e/o la Giunta ritengano opportuno farsi interpreti presso la Regione e presso l’Ulss 8 delle istanze del territorio, sollecitando:
1. la valutazione degli esiti clinici oltre ai soli volumi;
2. misure transitorie che garantiscano prossimità e tempi ragionevoli per i pazienti
vicentini;
3. un piano di adeguamento infrastrutturale e di personale per permettere al San Bortolo di
raggiungere/riconquistare i requisiti richiesti.
6. Richiesta di incontro e documentazione
a) Si chiede che la Giunta promuova, entro 30 giorni dalla risposta alla presente domanda, un incontro formale con: il Direttore Generale dell’Ulss 8 Berica, il Direttore della Uoc Oncologia del San Bortolo e un rappresentante della Regione Veneto (Ufficio Coordinamento Attività Oncologiche o Assessorato), con verbale pubblico in cui vengano chiarite le ricadute
organizzative e i passi concreti per tutelare i pazienti.
b) Si richiede inoltre la trasmissione al Consiglio comunale, in allegato alla risposta, della
seguente documentazione ufficiale:
1. le delibere/regolamenti regionali (Dgr) cui si fa riferimento;
2. i report Ulss 8 sui volumi chirurgici 2023-2024;
3. il cronoprogramma degli investimenti dichiarati (pet, colonne laparoscopiche, ecc.) con
stato di avanzamento e date operative previste.
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