L’Idf uccide capo Hezbollah a Beirut. Trattative a Il Cairo

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L’esercito israeliano ha reso noto di aver condotto poco fa un attacco mirato prendendo di mira un terrorista chiave a Beirut: sarebbe il numero due e capo di stato maggiore ad interim di Hezbollah. E sono almeno cinque i morti nell’attacco israeliano che ha colpito tre piani di un edificio di 10 nel quartiere di Haret Hreik, nel sud di Beirut. Dopo l’attacco il ministro della Difesa Israel Katz ha ribadito la linea dal pugno di ferro attuata da Israele.

Il militare ucciso è Haytham Ali Tabatabai, un comandante di al-Radwan, la forza d’elite di Hezbollah, e una figura di spicco dell’ala estremista della milizia sciita. Tabatabai viene accusato da Israele di aver “guidato la formazione e l’armamento dell’organizzazione terroristica”. “Israele ha superato un’altra linea rossa”, ha detto Mahmoud Qomati, un alto responsabile di Hezbollah, dopo l’attacco israeliano a Beirut, confermando che una personalità della resistenza era stata presa di mira ma che i risultati del raid non sono ancora conosciuti.

Una delegazione di alti funzionari di Hamas è intanto arrivata al Cairo per incontrare funzionari dell’intelligence egiziana e discutere della recente escalation delle ostilità nella Striscia di Gaza. E’ infatti salito a 24 morti, tra cui alcuni bambini, e 87 feriti il bilancio degli attacchi aerei israeliani delle scorse ore sulla Striscia. Si prevede che la delegazione incontrerà anche i rappresentanti dei paesi mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – per discutere “le modalità per contenere l’escalation” e la transizione alla seconda fase del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il futuro di Gaza.

Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano ha intanto convocato alti ufficiali dell’esercito per chiedergli conto personalmente delle loro azioni in merito ai fallimenti del 7 ottobre e valutare eventuali sanzioni.