“Amministrare è prendersi cura”: Per gli auguri di Natale il manifesto civico di Cristina Marigo

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In una Schio che cresce, che nel 2025 ha registrato 72 famiglie in più e dove sono nati più bambini rispetto all’anno precedente, la sindaca Cristina Marigo in occasione del Premio Schio, consegnato ai Salesiani, ha fatto gli auguri agli scledensi con un discorso appassionato, che ha messo al centro le persone lasciando ai margini la politica.

Un discorso dove protagonista è la gente, dai genitori ai nipoti, da chi lotta quotidianamente a chi sceglie di rimanere a vivere a Schio o di tornarci. Nel discorso-bilancio di fine anno, Cristina Marigo, oltre a progetti in corso, risultati raggiunti e progetti per il futuro, ha spiegato ai suoi cittadini cosa significa per lei amministrare. Sottolineando la sua convinzione di essere una sindaca “civica”, di lavorare per il bene dei cittadini, senza lasciarsi trascinare da lotte che appartengono al mondo politico e danno risalto a personalismi.

“Schio è grande ed è bene ricordare che Schio non è di chi amministra oggi – ha esordito – Schio non è spazio di giochi di potere e personalismi o per rincorrere visibilità.  Schio appartiene alle persone che la vivono ogni giorno, a chi lavora, a chi studia, a chi cresce dei figli o dei nipoti, a chi lotta contro le difficoltà, a chi sceglie di restare e chi decide di tornare. E’ a loro che guardiamo quando prendiamo decisioni, anche quelle più difficili. Amministrare non significa scegliere ciò che fa più rumore, ma ciò che è giusto. Non significa seguire polemiche o semplificazioni ma assumersi la responsabilità delle scelte anche quando sono difficili da prendere e da far comprendere.

Abbiamo la responsabilità di rendere conto ai cittadini del mandato che ci hanno conferito. Dobbiamo rispettare gli impegni presi, il progetto per Schio che abbiamo condiviso con loro. E lo dobbiamo fare con serietà e coerenza. In questi anni abbiamo fatto una scelta per cui il nostro faro è il benessere delle persone non la convenienza politica del momento e continueremo a farlo con rispetto per questa comunità.  Il valore più grande non è apparire ma prendersi cura. Prendersi cura degli altri, dei luoghi e delle relazioni. Con questo spirito, con la schiena dritta e con la fiducia nel lavoro quotidiano – ha concluso – auguro a tutti Natale autentico, fatto di presenza, di ascolto e di umanità e auguro alla nostra città un 2026 in cui nessuno venga lasciato indietro. Un anno di lavoro serio di opportunità vere e di comunità”.

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