Viale dei Martiri profanato: vandalizzate le croci dei ragazzi impiccati nel ’44

Nel silenzio della notte di Natale, quando Bassano del Grappa si preparava a svegliarsi nella quiete delle feste, qualcuno ha scelto invece di colpire uno dei luoghi più sacri della memoria cittadina. Tre croci del Viale dei Martiri, simboli che ricordano i 31 partigiani impiccati dai nazifascisti il 26 settembre 1944, sono state divelte e gettate a terra insieme alle piante che ne accompagnavano il ricordo.

Un gesto che ha ferito non solo un monumento, ma l’intera comunità, toccando il cuore della storia e dell’identità bassanese. A denunciare l’accaduto è stato il sindaco Nicola Finco, che ha parlato senza mezzi termini di «gesto vile e ignobile», annunciando che la polizia locale è già al lavoro per individuare i responsabili. Le immagini delle croci spezzate, diffuse poche ore dopo, hanno suscitato indignazione e dolore, riportando alla mente una pagina tra le più tragiche della Resistenza veneta. La condanna è arrivata immediata anche dalle associazioni che custodiscono la memoria dei Martiri del Grappa: il gruppo “26 Settembre 1944 – Vittorio Andolfato”, l’Avl e l’Anpi. In una nota congiunta hanno definito l’atto «oltraggioso», sottolineando come non si tratti di un semplice vandalismo, ma di un attacco diretto ai simboli che tramandano il sacrificio di chi lottò per libertà e democrazia. «Aggredire un luogo simbolo – scrivono – significa colpire i presidi della nostra memoria collettiva. Quelle croci ricordano giovani innocenti che pagarono con la vita la loro aspirazione alla libertà. Divellerle è un segnale preoccupante e doloroso».

Parole dure anche dalla consigliera regionale Chiara Luisetto e dalla deputata bassanese Rosanna Filippin, che hanno richiamato la necessità di non abbassare la guardia di fronte a episodi che tentano di erodere il senso civico e il valore della memoria. «Se non condanniamo e non rinnoviamo la necessità di fare memoria – hanno dichiarato – non potremo pensare né costruire una società più giusta, equa e accogliente». Il Viale dei Martiri non è un luogo qualunque: è un sacrario a cielo aperto, un percorso che ogni bassanese attraversa con rispetto, consapevole del sangue versato e del peso della storia che vi si respira. Per questo lo sfregio compiuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre assume un significato ancora più grave. Non è solo un danno materiale, ma un tentativo di ferire ciò che unisce la comunità: il ricordo condiviso di un sacrificio che ha permesso di costruire la libertà di oggi.

E ora la città attende che i responsabili vengano individuati, mentre cresce la volontà di reagire non con rabbia, ma con un rinnovato impegno nel custodire e difendere la memoria. Perché quelle croci, anche se spezzate, continuano a parlare. E Bassano non ha alcuna intenzione di lasciarle in silenzio.